Il termine “Pandemia” suscita nel cuore di tutti enorme disagio soprattutto dopo questi ultimi 4 anni in cui, come popolazione mondiale, abbiamo avuto a che fare con il Sars-Cov2. I numeri son stati impressionanti: 1,5 milioni di morti in Europa in poco più di un anno e mezzo. Non c’è dubbio che la Pandemia di COVID-19 sia stata “rumorosa”, dall’enorme risalto mediatico. Da diverso tempo però è in atto un’altra “pandemia”, la quale colpisce particolarmente i Paesi industrializzati, in cui provoca vittime sempre maggiori. Si parla delle Malattie Croniche Non Trasmissibili (MCNT – sovrappeso, obesità, diabete e inattività fisica), o più semplicemente, delle cosiddette Malattie del Benessere. Prendendo per esempio in considerazione solo sovrappeso e obesità, abbiamo un saldo di circa 1,2 milioni di morti in Europa, ogni anno. Tra le principali MCNT che affliggono la popolazione, il sovrappeso, l’obesità, il diabete e l’inattività fisica emergono come fattori critici che contribuiscono alla diffusione e all’aggravamento di tali patologie.

Lo stile di vita moderno, caratterizzato da lunghi periodi trascorsi in posizione seduta e da una diminuzione delle attività fisiche quotidiane, è un fattore chiave nel promuovere queste malattie. L’esercizio fisico regolare non solo aiuta a mantenere un peso corporeo sano, ma migliora anche la sensibilità all’insulina e riduce il rischio di sviluppare molte malattie del benessere. Proseguendo con l’elenco di questi killer silenziosi, non possiamo non ritornare però sul sovrappeso e l’obesità.
Gli italiani vivono in media 2,7 anni in meno a causa del sovrappeso. Esso rappresenta il 9% della spesa sanitaria, superiore alla media degli altri paesi. Nel mercato del lavoro, la produzione risulta essere inferiore di un ammontare pari a 571 mila lavoratori a tempo pieno all’anno a causa del sovrappeso. Complessivamente, questo significa che il sovrappeso riduce il PIL italiano del 2,8%. Per coprire questi costi, ogni italiano paga 289 euro di tasse supplementari all’anno. Il sovrappeso e l’obesità, a loro volta, sono fortemente associati al diabete mellito, un’altra MCNT in crescita esponenziale.

Il diabete può essere diviso in diverse categorie, ma il diabete di tipo due è particolarmente collegato all’obesità e all’insulino resistenza. L’eccesso di grasso corporeo, in particolare quello accumulato nella zona addominale, può compromettere la capacità dell’organismo di utilizzare correttamente l’insulina, portando all’aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Oltre a ciò, questa condizione predispone la popolazione che ne risulta affetta a maggiori infezioni, maggiori infortuni muscolari e maggiori problemi articolari. L’approccio per affrontare queste malattie del benessere richiede una sinergia di sforzi a livello individuale, sociale e istituzionale. A livello individuale, è essenziale promuovere un’educazione alimentare fin dalle scuole primarie che enfatizzi l’importanza di un regime alimentare equilibrato e di un’attività fisica regolare, ma non solo. Sempre di più gioca un ruolo fondamentale, in tempi odierni, una seria educazione al rapporto col cibo. È importantissimo inoltre creare ambienti sociali che facilitino scelte di vita salutari.

Serve quindi agire su più fronti: educativo, regolatorio, sociale ed economico. Solo l’adozione di uno stile di vita attivo, combinato con scelte alimentari consapevoli, può rappresentare un importante elemento di prevenzione e gestione di queste patologie. Le malattie del benessere, quindi, sono una sfida critica per la salute globale. Gli stili di vita vanno sempre di più uniformandosi attraverso il mix globalizzazione/digitalizzazione; perciò, solo attraverso una collaborazione globale possiamo sperare di invertire il trend crescente delle malattie del benessere e migliorare la qualità della vita per le generazioni future. Quella delle malattie del benessere è una tematica che dovrebbe trovarsi in cima all’agenda politica sanitaria di qualsiasi partito; eppure, non se ne sente parlare. Tutto ciò rende quella delle Malattie Del Benessere una pandemia silenziosa.

Emanuele Cristelli e Egidio Bruno

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