Nel Sì&No del giorno, spazio al dibattito sulla cancellazione del programma “Insider”, di Roberto Saviano, dai palinsesti Rai. Abbiamo chiesto un parere a due giornalisti: Mario Lavia, che è contrario, ed Hoara Borselli, che è favorevole.

Qui di seguito il parere di Hoara Borselli.

La Rai ha mandato via Roberto Saviano. Ok. Ha fatto bene? Personalmente sono contraria alla censura, vorrei che l’informazione, e la televisione, vivessero in un clima di totale libertà. Senza tagli, senza divieti, senza nascondere nulla. Ma proprio per questo dico che la decisione di allontanare Saviano è stata giusta e lineare. Perché? Qualche giorno fa la Rai ha stracciato l’impegno che aveva assunto con Filippo Facci, al quale aveva offerto una striscia quotidiana di racconto e di commento.

Perché ha allontanato Facci? Per una frase non molto elegante che lui aveva scritto sul suo giornale a proposito della nota vicenda che ha coinvolto il figlio di Ignazio La Russa, e cioè la denuncia per violenza presentata contro di lui da una sua amica. Facci, nel suo articolo, non aveva insultato nessuno. Aveva dato credito sia alla versione del giovane La Russa sia alla versione della ragazza. Aveva tentato di mettere insieme un giudizio molto equilibrato, aveva semplicemente “slittato” su quel gioco di parole al quale non aveva saputo resistere: fatto, fatta… se avessero chiesto a me un giudizio sulla battutaccia di Facci avrei detto che quella riga che lui aveva scritto era volgare, che non andava scritta. E poi? Poi basta. Invece la Rai non ha saputo resistere alle pressioni politiche della sinistra e dei suoi giornali, e ha messo Facci alla porta.

Ora, capite che se dopo aver stracciato il contratto a Facci la Rai avesse fatto un contratto a Saviano, questo sì sarebbe stato un atto di inaudita violenza nei confronti del giornalista di Libero. La censura è sempre una cosa che a me non piace, ma diventa disgustosa se è a senso unico. Saviano è uno scrittore che ha detto della Meloni che è una bastarda e di Salvini che è il ministro della malavita. Testualmente. Facci non ha insultato nessuno, e infatti nessuno lo ha querelato. Sarebbe stato impossibile querelarlo. Saviano ha insultato in modo feroce il Presidente del Consiglio, come non si fa nemmeno negli stadi, e poi il vicepresidente del Consiglio, riprendendo un vecchio grido di Salvemini contro Giolitti (il clima d’odio contenuto in quel grido fu l’anticamera del fascismo). Saviano è stato querelato da Giorgia Meloni e da Salvini. E tutto lascia immaginare che sarà condannato.

Ora voi mi spiegate per quale ragione una televisione per la quale tutti i cittadini pagano il canone, e che ha l’obbligo di svolgere un servizio pubblico, serio e oggettivo, di informazione, mi spiegate perché debba dare spazio a un guitto che riesce, come massima sua capacità di produzione culturale, a riempire di insolenze le più alte istituzioni della Repubblica?

La cosa che incuriosisce è perché sulla scelta di dare o no uno spazio a Saviano in Tv si sia aperta una discussione. Non c’era proprio niente da discutere. La scelta era ovvia. Casomai sarebbe stato giusto discutere sul perché, in passato, Roberto Saviano era stato invitato, e pagato – coi soldi nostri – dalla televisione pubblica. Per i suoi meriti culturali? E quali sarebbero questi meriti? Di avere scritto “un” libro – un libro: “Un” è un numero in questo caso, non un articolo indeterminativo… – che, trasformato in film, ha avuto un buon successo? Volete che vi faccia un elenco di una quindicina di scrittori che di libri ne hanno scritti molti più di uno, tutti di penna loro (senza scopiazzare neanche una riga, come ha fatto Saviano) e soprattutto ne hanno scritti di qualità letteraria e artistica molto superiore? Ho detto quindici per tenermi stretta. Qualcuno di loro ha un programma in TV?

Voi direte: bene, quindi questione chiusa? La scelta di allontanare Saviano, dopo quella di allontanare Facci, pareggia tutti i conti e risolve i problemi della Rai? No, io dico di no. Perché le due questioni, come vi ho accennato, non sono affatto comparabili. Tenere nella Tv pubblica l’uomo che ha dato della bastarda al Presidente del Consiglio o del ministro della malavita al suo vice Salvini sarebbe una pura follia. Inimmaginabile in qualsiasi paese europeo. Viceversa la scelta di cacciare Filippo Facci è stata una pura prepotenza. Una vendetta. Una scelta di odio imposta dalla sinistra e realizzata dalla Rai solo cedendo a una intimidazione della sinistra. Il caso Saviano, per me, sarà chiuso davvero solo quando la Rai deciderà di riassumere Facci.

 

Hoara Borselli

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