Avanti! della Domenica
La strada da battere all’opposizione

Ora è il tempo di armare l’opposizione e noi la faremo nelle piazze, fra la gente. E inizieremo dando innanzitutto un segnale di forte unità. Mettendo in campo quei temi che per anni abbiamo maturato nei nostri incontri e dibattiti. Guardando a un welfare sociale che questa destra ha intenzione di buttare giù a picconate.
Lavorando a ridurre la forbice delle diseguaglianze, mettendo in campo una proposta che ridia dignità ai lavoratori, guardando con attenzione alla sanità pubblica e alla scuola, sollecitando i giovani alla partecipazione. Da oggi dobbiamo iniziare a marcare il territorio. Quello troppo spesso guardato solo da dietro i vetri delle finestre dei palazzi. Occorre stare di più tra la gente, condividere il malessere delle famiglie e diventare, ciascuno, portavoce della società reale. Lo abbiamo sempre fatto, lo sappiamo fare. E’ questo il nostro campo: non lasciamo percorrere, ad altri meno credibili, una strada che da anni abbiamo battuto contribuendo all’ammodernamento del Paese.
La destra ha vinto certo, ma già dal giorno dopo, quell’unità che sembrava granitica inizia a scricchiolare sotto i colpi di chi pretende caselle nell’esecutivo più che il benessere del Paese. Lo sapevamo già, ma è andata così. Ora dobbiamo essere capaci a far prevalere la politica e anche dall’opposizione si può fare. Dobbiamo farci trovare pronti a reagire quando il seme del populismo, ancora una volta, non riuscirà a diventare albero difronte ai problemi veri dell’Italia.
Il Partito Socialista Europeo, la guida che ispira la nostra azione politica, si prepara a celebrare il suo congresso, il 14 e 15 ottobre a Berlino. Quello sarà anche il momento per cogliere le sfide che ci attendono nel futuro. L’ unico candidato alla presidenza è l’ex primo ministro svedese, Stefan Loefven che è stato la forza dietro il vertice sociale di Göteborg che ha proclamato il pilastro europeo dei diritti sociali: il passo avanti fondamentale per un’Europa sociale. Ecco la nostra meta, la nostra agenda. E anche stando all’opposizione la possiamo raggiungere. In Italia si è avviata una nuova fase nel centrosinistra. O almeno così parrebbe.
Dalla pesante sconfitta alle elezioni politiche è scattata in ognuno di noi la necessità di gettare il cuore oltre l’ostacolo: il percorso congressuale avviato dal Partito Democratico potrebbe segnare la nascita di un qualcosa di nuovo che non guardi più al passato. Un percorso a cui le altre forze di centrosinistra dovrebbero guardare e che però non deve rischiare di diventare la consueta guerra fra correnti, ma una necessaria apertura e un dialogo leale con tutte le diverse sensibilità di quel campo.
Il Psi non parteciperà all’elezione del nuovo segretario del Pd ma guarda a ciò che accade nel centrosinistra, che è storicamente il ‘luogo’ della sua collocazione naturale. La nostra autonomia politica ed organizzativa non è mai stata in discussione e non lo è a maggior ragione oggi. Anzi. Per noi è giunto il momento di lanciare il nostro cuore oltre l’ostacolo per occupare quello spazio, che a sinistra, non viene rappresentato da nessuno. E che spetta a noi presidiare.
© Riproduzione riservata