Sei laureati italiani su 10, il 59,8%, risultano occupati a tre anni dal titolo, una percentuale in crescita di dieci punti rispetto al 2014 ma ancora lontana dalla media europea che ha raggiunto l’83,5%. Il dato emerge dalle ultime statistiche pubblicate da Eurostat e relative al 2018. L’Italia risulta il Paese peggiore dopo la Grecia.

A livello regionale si conferma la spaccatura del Paese, col Sud fanalino di coda. In Calabria infatti solo 9,1% dei laureati trova lavoro entro tre anni dalla fine degli studi, il dato peggiore tra le regioni dell’Unione Europea. Ancora peggio il dato femmine della Calabria, dove tra le donne solo il 21,6% trova occupazione entro tre anni, contro la media europea dell’82,1% e quella italiana del 58,1%. Poco meglio della Calabria fa la Sicilia (30,1%) e la regione greca della Sterea Ellada (33,7%). Dall’altra parte della classifica svetta invece la ricca Baviera in Germania, dove la percentuale sale al 97%.

Redazione

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