Come per l’Europeo di calcio, anche le Olimpiadi slittano al 2021. La decisione è stata presa al termine di un conversazione tra il premier giapponese Shinzo Abe e il presidente del Cio, Thomas Bach. Ci sarebbe stata unità di intenti tra chi ha onori e oneri di organizzare i Giochi a Tokyo e chi invece deve gestire le attività di migliaia di atletici salvaguardandone la salute. Una scelta, quella di procrastinare l’Olimpiade, abbastanza scontata vista la piega che sta prendendo la pandemia di Covid-19. Si aspettava solo la ratifica ufficiale di ciò che ormai si diceva da giorni e a più livelli.

L’anno che verrà, dunque, sarà ricco di eventi, anche se a questo punto la vera sfida sarà fare in modo di armonizzare le attività delle diverse discipline ed evitare un pericoloso ingolfamento estivo. Ma, come ha sostenuto Abe, non si poteva fare altrimenti. Troppo alti i rischi, troppo precaria qualsiasi previsione per imbarcarsi in un’avventura da molti miliardi senza il ritorno di pubblico e di televisioni.

Adesso che la decisione è stata presa, ci saranno da gestire i malumori dei campioni. Che, però, giocoforza dovranno adeguarsi.

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