Avanti! della Domenica
Le proposte Gasparri e la foto del Duce al Mise fanno riaffiorare il ventennio
Non c’è ancora il Governo di Destra, ma ci sono già le intenzioni. Nonostante le rassicurazioni di Giorgia Meloni ci sono già i primi tentativi di portare le lancette indietro in materia di aborto e della Legge 194. A stupire è anche che a farlo è un senatore della parte ‘moderata’ della coalizione di Centrodestra, Forza Italia. Maurizio Gasparri in politica da trent’anni, lo scorso 13 ottobre, con le poltrone dei Presidenti delle Camere ancora vacanti, ha depositato un disegno di legge che propone di modificare l’articolo 1 del Codice Civile, quello che prevede il riconoscimento dell’acquisizione della capacità giuridica “dal momento della nascita”.
Nonostante Gasparri abbia assicurato che l’obiettivo della sua proposta non è l’abolizione della legge 194, quanto più “la sua applicazione”. Ma è curioso che il senatore azzurro, così come tutta la Destra, si preoccupi così tanto dei diritti di un feto, un essere non ancora nato e lasci invece che molti diritti siano negati a persone in carne e ossa, maggiorenni e pensanti come le persone LGBT. Resta l’anomalia che creerebbe un caos, oltre al vero e proprio caso perché si avrebbe “un cittadino-feto con i diritti che discendono dalla capacità giuridica”. Ad ogni modo il forzista ha depositato altri testi sullo stesso tema: in uno si chiede di introdurre nell’ordinamento italiano il “reato di surrogazione di maternità commesso all’estero”, in un altro di istituire la “Giornata della vita nascente”.
Resta da capire anche perché Gasparri abbia così tanta fretta da aver già presentato 17 disegni di legge al Senato. Oltre alla proposta di modifica dell’articolo 1 del Codice Civile, il senatore ha chiesto di esaminare misure più severe sulla cannabis e il ripristino del 4 novembre come festività nazionale per la firma – nel 1918 – dell’armistizio nella Prima Guerra Mondiale. E mentre Il Governo è ancora alle prime gestazioni, anzi allo stadio embrionale, ma continua ad acquisire dei poteri, continuano le sorprese che preoccupano il resto l’opposizione.
Qualche giorno fa l’ex ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, aveva chiesto su Twitter che si togliesse la sua foto al Mise se fosse rimasta quella del Duce. Una notizia che ha fatto riscattare l’ennesima polemica all’interno dei partiti e ha portato ancora una volta alla luce i nodi irrisolti della Destra sociale. A farle riaffiorare proprio la Seconda Carica dello Stato, l’attuale presidente del Senato, Ignazio La Russa: “La foto di Mussolini al Mise? C’è anche al ministero della Difesa, c’è scritto anche al Foro Italico. Voglio dire, che facciamo cancel culture anche noi?”.
A prendere in mano la situazione è il ministro dello Sviluppo economico uscente, Giancarlo Giorgetti, che per calmare gli animi, ha pubblicato un comunicato per fare sapere che ha rimosso la foto del duce da una mostra: “Quest’anno cade il 90esimo di palazzo Piacentini, sede del ministero dello Sviluppo economico inaugurato il 30 novembre 1932”. A furia di volerlo ricordare questo ventennio sembriamo farlo riaffiorare…
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