Le Chiesa Leonina
Leone XIV non teme paragoni con Francesco. Dalla stola al Palazzo Apostolico: è solo un ritorno alla normalità

Dopo 12 anni – l’intera durata del pontificato di Franciscvs – quella luce che indicava ai fedeli e ai curiosi la presenza del Papa nel Palazzo Apostolico tornerà ad essere accesa. Questa sembra essere la volontà di Papa Leone XIV, che domenica dopo aver cantato il Regina Coeli e parlato ai fedeli si è recato negli appartamenti pontifici per la rimozione dei sigilli posti dopo morte del suo predecessore, come da tradizione. Lasciando intendere che è lì dove i Papi hanno sempre vissuto da quando hanno abbandonato il Quirinale che andrà ad abitare. Serviranno dei lavori di manutenzione al di là delle eventuali esigenze del Pontefice, dopo 12 anni di non utilizzo degli appartamenti.
L’appartamento usato solo in parte da Francesco
Francesco aveva utilizzato solo lo studio per l’angelus domenicale e pochi altri incontri. Del resto, il tema del “dove andrà a vivere il nuovo Papa?” è stato al centro di molti dibattiti televisivi tra opinionisti e vaticanisti, un po’ perché si temeva che dopo i gesti eclatanti di Francesco fosse difficile un ritorno al passato o per meglio dire alla normalità, che poi è ciò che hanno chiesto – non è un caso – i cardinali già dalle congregazioni generali. Lo stesso dubbio era stato posto alla vigilia del conclave su come il futuro Papa si sarebbe presentato ai fedeli sulla “Loggia delle benedizioni”. Indosserà la talare bianca come Francesco? Oppure ritornerà all’abito corale con mozzetta e stola? Dubbi sfatati subito da Leone XIV che ha scelto di dare continuità alla tradizione e a quei “segni” che non sono meri orpelli, o simboli del lusso come una certa banale e banalizzante narrazione ha voluto raccontare, ma “testimonianza” del ministero petrino.
I primi passi
La tradizione vissuta non come guscio chiuso, ma come “cammino”. Così il primo compito di Prevost salendo al Soglio di Pietro è stato quello di riportare la normalità nell’esercizio del “munus petrino”, tanto nel compito pastorale, quanto nel governo della curia e della Chiesa universale. Non sarà un compito semplice, ma la determinazione e la naturalezza con la quale il Sommo Pontefice sta compiendo questi primi passi fanno capire che la sua azione sarà chiara e lascerà poco spazio alle interpretazioni. Chiarezza nella dottrina e chiarezza nel governo, questo è il binomio della Chiesa leonina, e anche la premessa di una scelta che letta oggi è in linea con quanto “i principi della Chiesa” avevano auspicato. Così come è evidente che dalla semplicità dei gesti e dalla naturalezza delle scelte Leone XIV non ha subìto alcuna influenza da paragoni con il suo predecessore, forte di una continuità che non risiede negli uomini, ma in quella struttura millenaria, incastonata nella formula “tu es Petrus”.
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