Lilia Patranjel poche settimane fa aveva chiamato i carabinieri, aveva denunciato il compagno per tre episodi di violenza domestica che si erano verificati dal 2016 fino all’ultimo più recente. Quelle accuse le aveva ritirate pochi giorni dopo. Alexandru Ianosi ha confessato ieri ai carabinieri di aver ucciso a coltellate la compagna. L’omicidio, l’ennesimo femminicidio consumato tra le mura domestiche, a Spinea, in provincia di Venezia.

L’uomo ha chiamato i carabinieri intorno alle cinque del mattino. Lilia Patranjel, 40 anni, moldava, aveva un figlio di quattro anni. “La mamma è caduta”, diceva il bambino mentre l’uomo parlava con i militari secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera che ricostruisce il delitto. Il cadavere della donna uccisa poco dopo la mezzanotte è stato ritrovato nel soggiorno dell’appartamento di via Mantegna. Ianosi è stato trasportato in caserma mentre nell’appartamento la Scientifica effettuava i rilievi. Il piccolo è stato portato all’ospedale e affidato alle cure della Pediatria per precauzione.

Solo la dirimpettaia ha raccontato di aver sentito molto rumore la sera prima provenire dall’appartamento. Una vicina di casa ha detto al quotidiano di quando poche settimane prima erano arrivati i carabinieri. “Poche settimane fa, li aveva chiamati Lilia. Poi mi aveva raccontato che Alexandru l’aveva picchiata in testa e su un fianco, e allora i militari le avevano consigliato di farsi refertare al Pronto soccorso”, ha riferito la donna. La 40enne aveva denunciato non maltrattamenti continui ma tre episodi singoli.

Sarebbe stato questo aspetto a impedire ai militari di procedere nelle indagini dal punto di vista giuridico. L’uomo era un operaio che lavorava come saldatore. La donna assisteva un’anziana di un paese vicino, aveva avuto altre due figlie da una precedente relazione. Una delle due aveva provato a trasferirsi in Italia. La coppia era arrivata a Spinea nel 2017, erano integrati nella comunità. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano la donna aveva ritirato la denuncia dopo le scuse dell’uomo.

La situazione però era drasticamente peggiorata nelle settimane successive. Lei gli aveva detto apertamente di volerlo lasciare. L’autopsia stabilirà con precisione con quante coltellate è stata uccisa la donna. Ianosi dopo la confessione al telefono si è avvalso in caserma della capacità di non rispondere. Ha detto di essere svenuto dopo l’omicidio, si è detto devastato dai sensi di colpa.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.