Mentre i nati per coppia nel nostro Paese si riducono di anno in anno e la decrescita demografica è limitata solo dall’arrivo di cittadini extracomunitari, il numero degli anziani over 70 continua inarrestabilmente a salire: per fortuna, ovviamente. Negli ultimi due decenni le migliori condizioni sociali hanno consentito un aumento di oltre 6 anni dell’aspettativa di vita media. In questo periodo, gli anziani over 65 sono cresciuti di oltre 3 milioni e sono a oggi più di 14 milioni. I centenari in Italia – segnala l’Istat – sono aumentati del 30% negli ultimi dieci anni, arrivando a superare i 22mila.

Con l’aumento di aspettativa di vita, è cresciuto anche il numero dei non autosufficienti con disabilità fisiche o cognitive, che richiedono assistenza domiciliare o l’ingresso nelle Rsa. Un mondo dove si è sviluppato l’intervento di grossi gruppi privati: i principali in Italia sono Kos Care, controllato dalla Cir dei De Benedetti e dal fondo F2i, Sereni Orizzonti, di Massimo Blasoni, e le filiali italiane delle due multinazionali francesi Korian ed Emeis (già Orpea). Leader nel settore senior care è Kos che, con il marchio Anni Azzurri, gestisce non solo residenze per anziani, ma anche centri di riabilitazione, ambulatori e ospedali. Segue, in grande crescita, il gruppo friulano Sereni Orizzonti con strutture, posti letto e un’offerta che comprende non solo la residenzialità per anziani, ma anche comunità psichiatriche e minori. Dopo la francese Korian, ecco il gruppo lombardo Gheron e quello toscano La Villa.

I numeri sono in costante crescita per tutti i gruppi profit. “Mancano posti letto ed è necessario investire” sostiene Massimo Blasoni, fondatore e proprietario di Sereni Orizzonti. “Lo fanno i privati poiché le risorse pubbliche per realizzare nuove residenze latitano. L’assistenza domiciliare non può coprire le esigenze degli anziani con una severa non autosufficienza. Va superata la babele di normative regionali e le residenze necessitano di essere costruite secondo standard qualitativi elevati”. Tutti gli operatori devono puntare a realizzazioni più green ed ecosostenibili. I cosiddetti princìpi Esg – cioè l’attenzione nei confronti di sostenibilità, impatto ambientale, sociale e di governance – diventano la dominante per chi vuole crescere e realizzare nuove Rsa. Attualmente sul territorio nazionale, secondo dati Istat, sono attivi 12.576 presidi residenziali per un ammontare di circa 414mila posti letto, ovvero 7 ogni mille persone residenti. Il divario è profondo tra le diverse zone d’Italia, passando da 10 posti letto ogni mille abitanti del Nord, a 3 nel Sud Italia, coprendo quindi solo l’11% del fabbisogno complessivo.

Resta in primo piano il tema dei costi. Le rette variano da 80 a 120 euro giornalieri e non tutti gli ospiti hanno diritto al contributo pubblico. Questo, di norma, non copre più del 50% dell’importo, tanto che il libero mercato cresce completamente a carico delle famiglie. Costi difficilmente sostenibili, a cui rispondere attraverso l’incremento della contribuzione pubblica (come sostengono in prevalenza associazioni di familiari e sindacati) oppure attraverso la previdenza integrativa. “In Germania – ricorda Blasoni – tutti gli anziani hanno una sorta di pensione di non autosufficienza. Questa può essere promossa da assicurazioni private su base volontaria o altrimenti pubblica, obbligatoria e a ripartizione”.

Un altro tema molto caldo nel settore è la difficoltà nel reperimento di figure come operatori socio-sanitari e infermieri. Le soluzioni in campo per risolvere la mancanza cronica di personale socio-sanitario vanno dall’aumento degli stipendi richiesto dai sindacati (con il rischio di far ricadere i costi sulle rette alle famiglie) all’impiego di personale straniero. Tuttavia, quest’ultima soluzione non è sempre agevole per la difficoltà del riconoscimento dei titoli ed è talvolta osteggiata dagli Ordini professionali. Intanto il numero degli anziani continua a crescere. Dobbiamo evitare un paradosso italiano: un Paese che primeggia nella longevità, ma rischia di non avere un modello pienamente adeguato di presa in carico dell’anziano e dei costi dell’assistenza.