Imprenditori, manager, dipendenti Anas: l’indagine “Camaleonte” di Reggio Calabria aveva l’obiettivo di andare a colpire i rapporti tra un pezzo di imprenditoria e la criminalità organizzata calabrese. Il risultato, però, non ha tirato fuori niente. È pioggia di assoluzioni nel processo che pochi giorni fa si è definitivo al Tribunale della città dello stretto. Il collegio giudicante di primo grado ha assolto 14 imputati nell’ambito di un procedimento che avrebbe dovuto fotografare le presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori di manutenzione straordinaria di un sovrappasso in una frazione nord della città di Reggio Calabria, che erano stato appaltati dall’Anas all’impresa di costruzioni “Doc srl” di Napoli per un importo di oltre 860 mila euro; gli occhi degli investigatori si erano concentrati anche sulla “realizzazione della fermata di Pentimele della metropolitana di superficie” appaltato per un importo di oltre 2,1 milioni di euro dalla società R.F.I. Spa del gruppo Ferrovie dello Stato ad un’associazione temporanea di imprese la cui mandataria è l’impresa Morfù Srl, riconducibile ai fratelli Nilo e Giuseppe Morfù. Grosse somme di denaro, dunque, che avevano fatto alzare le antenne a magistratura e forze dell’ordine.

A fine del processo, però, non restano che le accuse. Di elementi per portare alla condanna, invece, nulla. Una mossa difensiva, infatti, ha cambiato radicalmente la storia giudiziaria della vicenda: l’inutilizzabilità del materiale probatorio raccolto e che gli avvocati della difesa hanno eccepito durante le udienze. L’indagine è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria ed era scattata nel 2020 con il supporto dei carabinieri.

Gli imputati erano chiamati a rispondere, a vario titolo, dell’accusa di associazione mafiosa, associazione a delinquere con aggravante della agevolazione mafiosa finalizzata a commettere delitti di corruzione, abuso d’ufficio e truffa. Il Tribunale di Reggio Calabria ha così assolto gli imprenditori Nilo e Giuseppe Morfù e Nicola De Santis, titolari e rappresentante legale della “Morfù srl”; Michelangelo De Angelis e Domenico Musolino; Felice Cappelluccio, titolare della “Doc srl”, i dirigenti di quest’ultima società Diana e Ornella Capretto e Vincenzo De Falco e l’operaio Antonino Cilona. Assolti anche i dipendenti dell’Anas Giovanni Fiordaliso, Maurizio Raso, Palmiero Quattrocchi Cecala, Luigi Ferro e Angelo Giuseppe Marturano.

Edoardo Corasaniti

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