Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata del 24enne Luca Sacchi ucciso a Roma nella notte di mercoledì scorso fuori un pub all’Appio, è stata colpita con una mazza alla testa prima dell’omicidio del fidanzato. A scriverlo, citando un testimone oculare, è il Gip di Roma nell’ordinanza cautelare in carcere emessa nei confronti dei due arrestati per l’omicidio di Luca Sacchi.

All’interno del provvedimento, di 7 pagine, il giudice per le indagini preliminari Corrado Cappiello cita la testimonianza di “un amico di Luca Sacchi presente al momento dei fatti” che ha “dichiarato di aver raggiunto, verso le 23 circa, nei pressi del pub, l’amico Luca e la sua fidanzata Anastasia per trascorrere assieme la serata”.

LA TESTIMONIANZA – Il testimone spiega di essersi “allontanato di qualche passo per telefonare” e “notava giungere lungo via Bartoloni una vettura di colore grigio con strisce nere sui fianchi che parcheggiava a pochi metri di distanza da Luca e Anastasia. Scendevano due uomini entrambi con i capelli corti, uno dei quali indossava una tuta di ginnica color nero, mentre l’altro una tuta ginnica di colore chiaro che reggeva in mano una mazza di colore nero con una sfera all’estremità. I due uomini gridavano alla ragazza di consegnare loro lo zaino che aveva a tracolla e senza attendere la consegna quello con la tuta chiara la colpiva violentemente la testa“.

LA DIFESA DELL’ACCUSATO – Sempre nell’ordinanza il Gip rimarca la volontarietà dell’omicidio che, “quantomeno sotto il profilo del dolo eventuale, appare indiscutibile, tenuto conto dell’arma impiegata, della distanza ravvicinata, nonché della zona del corpo della vittima presa di mira nel corso di una rapina violenta”. A sparare sarebbe stato il 21enne Valerio Del Grosso che, come emerge sempre dall’ordinanza cautelare del Gip, avrebbe raccontato ad alcuni amici di non aver voluto uccidere Luca Sacchi, “il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa”, ha riferito il ragazzo finito in carcere. In particolare un teste, dopo aver contattato il fratello di Del Grosso, ha saputo che “che a sparare a Sacchi era stato Valerio, il quale lo aveva personalmente confidato la sera precedente ad un’altra persona, proferendo le parole “ho fatto una cazzata” e aggiungendo di aver sparato ad una persona“. Con Del Grosso è stato fermato anche il suo complice Paolo Pirino.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia