Lorena Chiesa e Simone Sciarrini sono due ragazzi con sindrome di Down, protagonisti di una bellissima storia d’amore culminata con il matrimonio, che poi è la consacrazione di una storia di inclusione compiuta. Lei 31 anni e lui 38, si sono incontrati per caso a Barcellona, in un ostello, una vacanza che aveva come obiettivo l’inclusione lavorativa.

Ritornati in Italia hanno continuato la frequentazione, appassionati di ballo hanno girato il Paese, incassando medaglie e trovando l’amore nei loro occhi. Si sono sposati la settimana scorsa, dopo 12 anni, hanno detto “si”, hanno messo un sigillo al loro amore. Un amore che va oltre il pregiudizio, una coppia talmente moderna che Lorena lavora regolarmente e lui fa il casalingo. Si amano, fuori dai canoni tradizionali e stantii, contro le convenzioni sociali, contro ogni stupida e superflua diseducazione sentimentale. E ci insegnano che l’amore va oltre le apparenze, verso un sentiero educativo e percettivo che dovremmo esplorare.

Si dice che siano eterni bambini, che la Trisomia 21 non gli conceda lo spazio dell’affettività, che invece c’è e si sviluppa come anche le normali pulsioni sessuali. L’obiettivo è educarsi ed educare all’affettività. Emozioni e solidarietà sociale sono le componenti del nostro tempo, si tratta di storie potenti che cambiano la storia. Nessuna uniformità omologante ma racconti individuali, che rappresentano un orizzonte di significato, una educazione al rispetto ed alla valorizzazione della diversità. La storia di Lorena e Simone è testimonianza preziosa di inclusione e dei diritti delle persone con disabilità.