Confermata a 30 anni di reclusione la condanna nei confronti di Veronica Panarello, la giovane mamma accusata di aver ucciso con delle fascette di plastica Loris Stival, il figlioletto di 8 anni occultandone poi il cadavere (ritrovato dopo qualche ora in un canale a Santa Croce Camerina). E’ quanto deciso dalla Cassazione in merito all’efferato delitto avvenuto il 29 novembre del 2014 nell’abitazione di famiglia nel Ragusano.

La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso dei difensori della donna, avvocati Francesco Villardita e Valeria Crispi. La donna, che si è sempre dichiarata innocente, ed è attualmente detenuta nel carcere Le Vallette di Torino.

Confermate le precedenti sentenze e la richiesta del procuratore generale di Cassazione Roberta Maria Barberini che in mattinata aveva sollecitato la conferma della sentenza pronunciata dalla Corte d’assise d’appello di Catania nel luglio dello scorso anno. Anche il gup di Ragusa, nel processo di primo grado, con rito abbreviato, era stata condannata a 30 anni

“AMAREZZA” –  ”Resta una grande amarezza e una grande rabbia, ora attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza. In processi come questi le battaglie non finiscono mai, non abbiamo messo ancora la parola fine. Ci potrebbero essere nuovi elementi che potrebbero eventualmente consentire la riapertura, con un ricorso per revisione”. Lo ha detto l’avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, così come riporta l’AdnKronos.

 

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