Ogni tanto riaffiorano. I tic sono fatti così: scattano improvvisamente, del tutto scollegati dalla realtà circostante, Anche l’attor comico Luca Bizzarri ci è “cascato”: durante uno dei suoi sketch se ne è uscito con una di quelle battute sui socialisti «naturalmente ladri», battute che 40 anni fa potevano provocare facili sorrisi. Oggi, francamente, non fanno ridere più nessuno. Oramai la stragrande maggioranza degli italiani ha capito che il finanziamento illecito e illegale alla politica è stata una cosa vasta, che riguardava tutti i partiti.

E gli storici hanno finalmente spiegato che quel flusso di denaro, dal 1945 e per decenni, aveva foraggiato in modo abnorme i due partiti più grandi, Dc e Pci, in quanto referenti di americani e sovietici nel Paese di frontiera tra i due imperi. E che i socialisti – emarginati perché inaffidabili per entrambi – ad un certo si erano soltanto adeguati al sistema; ma essendo atlantici “non allineati”, proprio i socialisti furono i più colpiti quando cadde il Muro.

Proprio perché i tic alla Bizzarri sono oramai in dissolvenza, bene ha fatto Bobo Craxi a spegnere sul nascere refrain stonati e fuori tempo massimo. Sia chiaro: i comici è giusto che vivano in una libera “terra di nessuno” nella quale vero, verosimile, paradossale e falso finiscono per sovrapporsi di continuo. E tuttavia il comico può far ridere in tanti modi. La prima strada è la più semplice: va incontro al luogo comune e al pregiudizio e li abbraccia. E’ la soluzione dei conformisti. Che talora sono anche qualunquisti. Ognuno può valutare a quale categoria appartenga Bizzarri. Poi ci sono i grandi comici. Quelli che sfidano il senso comune. Quelli che sanno ridere di sé stessi e aiutano il pubblico a sorridere sui propri tic. Giganti come Chaplin o Eduardo, ma anche gli interpreti della commedia all’italiana. Stiamo parlando di autentici artisti. Appunto.