Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano l’8 ottobre sono stati condannati a 16 anni in primo grado per aver sparato all’atleta Manuel Bortuzzo, che dopo l’agguato ha perso l’uso delle gambe. Siamo solo all’inizio del processo e per la difesa si tratta di una pena troppo alta, considerato anche che i due giovani hanno mostrato di essere pentiti del loro gesto. Ma per la prima volta, dopo tanto tempo, l’attenzione è spostata non su chi ha commesso il crimine ma su chi lo ha subito. Manuel è riuscito a concentrarsi su se stesso e sul suo futuro, invece di chiudersi nel proprio dolore. Il nostro non è un giudizio nei confronti di chi non riesce a smettere di provare rancore nei confronti di chi lo ha aggredito. Non ci permettiamo. Ma resta la bella sorpresa di vedere un giovane uomo parlare un linguaggio diverso: il linguaggio del perdono. Non solo l’atleta non ha rinunciato ai suoi allenamenti e appena uscito dall’ospedale è tornato in piscina, ma ogni volta che gli si è chiesto cosa pensa dei due giovani che gli hanno sparato non ha voluto soffermarsi, spendendo addirittura parole di pena nei loro confronti.

Invitato da Fabio Fazio a Che tempo che fa il giorno prima che ci fosse il verdetto, ha stupito tutti dicendo che lo stava apprendendo in quel preciso istante: “Non mi interessa quanti anni di galera faranno. Non mi restituirà l’uso delle gambe”. Manuel in questi mesi lo abbiamo visto combattere con il sorriso, rialzare la testa senza avere mai un cedimento. Ma questa capacità di non odiare va ancora oltre.

E’ un coraggio che lo rende unico, quasi mitico. Nessuno ormai ha la forza di mostrarsi così carico di pietas. Tutto e tutti ci spingono ad odiare, a pensare che giustizia voglia dire vendetta.
Manuel tra una bracciata e l’altra, che speriamo gli consenta di gareggiare di nuovo, sta vincendo una sfida ancora più importante: mostrarsi capace di perdonare o almeno di non cedere al sentimento rancoroso dominante nella società. Veniamo da decenni in cui ogni fatto di cronaca è stato raccontato senza dubbi e con la bava alla bocca, esasperando gli animi e facendo credere alle persone che solo infliggendo molti anni di galera si riesca a ripagare le persone del danno subito e si riesca a costruire una società migliore. Così non è. Manuel non ha ceduto a questa cultura, spostando l’attenzione sulla sua rinascita. Un vero campione in vasca e nella vita.

Angela Azzaro

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