Piero Sansonetti: “Sono stato fatto fuori, l’altro giorno l’ho incontrato ha detto ‘stai sereno’ ed ecco qui Renzi direttore. Romeo ha deciso di diventare l’editore dei giornali di sinistra e del centrosinistra con L’Unità e Il Riformista. L’idea di Renzi è stata geniale”. Le parole di Matteo Renzi da nuovo direttore del Riformista: “Grazie a Piero Sansonetti per il lavoro di questi anni, chiunque di noi è curioso di rivedere in edicola L’Unità, questa è la vera notizia. Sarà bello dialogare a distanza”. Il senatore prosegue: “Ho una passione vera con tutto ciò che ha a che vedere con verità e viralità. Dopo la sconfitta referendaria l’unica cosa che dissi è che ‘stiamo entrando nell’era della post verità'”. “La verità del Riformista sta nel non essere nel sovranismo di Giorgia Meloni né con la linea del Pd di Elly Schlein e del Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte”.

Matteo Renzi continua: “Non lascio ma raddoppio. Continuerò a fare il parlamentare, continuerò a fare opposizione e inizierò a fare questa operazione di verità con il Riformista. Non ci sarà posizione politica legata a vicende Terzo Polo”. E sulle posizioni politiche specifica: “Non ci sarà posizione politica legata a Terzo Polo. Ci saranno posizioni diverse rispetto a quella avuta da Sansonetti. A partire dalla guerra in Ucraina. Il trait d’union con l’Unità è quello del garantismo radicale“.

Il Riformista a guida Renzi uscirà il 3 maggio. Ci sarà un direttore responsabile perché non sono giornalista. Sarò direttore per un anno, fino al 30 aprile 2024″. E sul nuovo percorso con l’editore: “Sono orgoglioso di lavorare con Romeo, a maggior ragione dopo quello che gli ho visto subire in questi anni con l’inchiesta Consip“. Poi scioglie ogni dubbio: “Un parlamentare può fare il direttore di giornale? Ce ne sono stati tantissimi nella storia di questo Paese. Mi piace ricordare Sergio Mattarella direttore del Popolo”. Il nome del nuovo direttore: “Siamo stati bravi a mantenere il segreto fino ad oggi su di me successore di Sansonetti. Ho informato Giorgia Meloni, è stata la prima a sapere questa notizia e a cui continuerò a fare in modo fiera opposizione”. Con il governo “non faremo discussioni da ultrà come con i rave, i cinghiali, la carne sintetica. Vogliamo parlare di cose concrete. Sogno un luogo, una palestra, nella quale ciascuno possa sentirsi a casa nella sua libertà”.

Alle domande Renzi risponde: “Ritirerò le querele ai giornalisti adesso? No, le rischio le querele adesso passando dall’altra parte del tavolo”. Gli emonumenti, fa sapere il senatore saranno pubblici a fine anno: “Quanto guadagno al Riformista? Al momento non ho ancora firmato un contratto“. Che giornale sarà? “Proveremo a innovare nella continuità. Non lascio il Terzo Polo ma, voglio essere molto chiaro, raddoppio. Ho avvisato Calenda e mi è parso entusiasta”. Come tratteremo vicende magistratura? “Saremo più moderati, non faremo ‘titoli sobri’ come Sansonetti… L’attenzione che il Riformista darà al mio processo, Open, sarà molto scarsa. Non so se saremo all’altezza del Riformista di Sansonetti nell’affermazione della cultura garantista”.

Le domande dei giornalisti in sala vertono sul suo futuro politico: “Che ruolo avrò nel Terzo Polo? Sarò iscritto perché ci credo, al momento di candidati vedo solo Calenda poi quando arriverà la candidata alternativa lo comunicheranno i diretti interessati. Io non sono della partita”. Lo stipendio raddoppia? “Non ho alcun problema a rendere pubblici i dati a fine anno. Non guadagno solo facendo il parlamentare ma anche con altro. Anche i giornalisti dovrebbero comunicare quanto guadagnano…”. La politica estera: “Come è noto ho espresso giudizio sul futuro dell’Arabia Saudita 3 anni fa che fu molto criticato. Spiegai che si stava costruendo stagione di nuovo rinascimento. Faccio una scommessa: da qui al 2030 ci sarà un cambiamento radicale”. Retroscena sul passo indietro? “Da un paio di mesi non vado più in televisione dopo una trasmissione su Rete4 dove sono stato 52min a parlare di Pos su roba che non esisteva perché non c’era un atto del governo”.

Riprende la parola Piero Sansonetti: “Ringrazio Renzi per aver accettato questa sfida. Ringrazio Alfredo Romeo per L’Unità, diventa editore della sinistra, una persona che per 16 volte colpito dalla magistratura, intercettato per 12 anni”.

Matteo Renzi è il nuovo direttore de Il Riformista. In diretta presso la sala conferenze dell’Associazione della Stampa Estera in Italia in Via dell’Umiltà 83 a Roma la presentazione. Dopo oltre tre anni il direttore Piero Sansonetti lascia la direzione de Il Riformista per passare a quella de l’Unità, testata storica salvata da Romeo Editore che verrà rilanciata dopo gli anni bui che l’hanno portata al fallimento.

Matteo Renzi, Alfredo Romeo e Piero Sansonetti

L’avvocato Alfredo Romeo editore de il Riformista e de l’Unità ha dichiarato: “Sono entrato nell’editoria per una ragione semplice: oggi più che mai editoria e informazione sono capisaldi delle libertà e della democrazia”.

Nel panorama della stampa italiana ci sono spazi molto ampi da riempire. Ho deciso di investire risorse per aiutare a colmare questi spazi. L’editoria difficilmente è un affare vantaggioso, ma non penso che il profitto possa essere l’unico scopo e l’unico interesse di un imprenditore. Sono un imprenditore meridionale, che ha lavorato molto nella sua vita e che da sempre è legato, sia affettivamente sia intellettualmente alle idee di libertà e di giustizia sociale. Perciò mi sono lanciato in questa sfida.

Questa è la ragione per la quale, quattro anni fa, ho acquistato la testata “Il Riformista”. Che è nato come quotidiano di raccordo tra le posizioni della sinistra e quelle del centro. In una cornice radicale, liberale e garantista. Poi si è attestato su posizioni più nettamente di sinistra, ma ha sempre mantenuto alta la bandiera del garantismo.

Quando lanciai il Riformista dissi: “Sarà il giornale dei rom e dei re. I rom e i re sono uguali”.
In questo spirito ho deciso di allargare il nostro intervento. Investendo nuove risorse. Voglio dare a tutte le correnti ideali della sinistra e del centrosinistra la possibilità di esprimersi.

Perciò ho rilevato la testata dell’Unità, giornale storico, fondato da un gigante politico come Antonio Gramsci. Nelle prossime settimane l’attuale direttore del Riformista Piero Sansonetti assumerà la direzione de l’Unità, della quale è stato giornalista e condirettore per diversi decenni, e finalmente la sinistra storica e tradizionale tornerà ad avere un suo giornale. Spero sia un contributo perché la sinistra torni a pensare e a correre.

Il Riformista invece tornerà alla sua vocazione originale liberal-democratica, garantista e pluralista, rappresentando tutte le idee costruttive che vanno dalla sinistra più moderata di ispirazione socialista e democratica, alle tradizioni popolari e quelle liberali, con uno sguardo fortemente rivolto al futuro del mondo .
Per questo ho chiesto a una personalità italiana di grande spessore, come Matteo Renzi, di assumerne la direzione. E lui, generosamente, ha accettato.

L’Unità ed il Riformista saranno giornali diversi, in alcune cose anche contrapposti. Dialogheranno e combatteranno, per il pluralismo e per la crescita del paese .
Penso che dal mese di maggio, quando tutti e due i giornali andranno a regime, la sinistra italiana potrà avere nuovo ossigeno, nuovo cuore, nuova anima. Lo stesso mi auguro per tutte le forze riformiste del paese ovunque collocate.
Io sosterrò questo sforzo naturalmente nel pieno ed assoluto rispetto dell’ indipendenza di due direzioni così autorevoli.

Su Twitter il leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore del Riformista. Ci vediamo in diretta su Facebook alle 12 per raccontarvi questo progetto”. Arrivano le congratulazioni anche di Carlo Calenda che su Twitter scrive: “Complimenti a Matteo Renzi per il nuovo prestigioso incarico. Il Riformista è un giornale che ha fatto tante battaglie di civiltà, con Matteo avrà una voce ancora più forte”.

Claudio Velardi: “Geniale l’idea di fare Matteo Renzi direttore de Il Riformista, quotidiano che fondai nel 2002. Il politico più intelligente e dinamico d’Italia, al momento senza un ruolo, avrà una tribuna quotidiana per dire la sua e incidere nel dibattito pubblico. Ci sarà da divertirsi!”.

Redazione

Autore