Quattordici vittorie in stagione su diciassette gare per il tre volte campione del mondo. A volersi sforzare per cercare il pelo nell’uovo Max non è riuscito a laurearsi campione tagliando per primo il traguardo della Sprint Race del sabato. In ammirazione controllata il suo ritmo con il vento (caldissimo) in poppa nel Gp domenicale. Nessuna sbavatura e padronanza assoluta che tocca agli avversari – rimandati ormai al prossimo mondiale – provare a scalfire.
Notte da Oscar per il pilota della McLaren. Piastri, ventidue anni nato a Melbourne, ha messo la freccia sul compagno di squadra Norris, salendo per la prima volta il gradino più alto nel podio della vigilia. Il suo compagno di squadra Lando Norris tira fuori le unghie in gara ma il messaggio radio dal ponte di comando mentre sta per agganciare la McLaren gemella «basta lottare, portiamola a casa», è una mazzata sul morale dell’inglese. Il team ha fatto una scelta.
George Russell su Mercedes ricostruisce giro dopo giro una gara distrutta al via dall’altra Freccia d’Argento, senza perdersi d’animo e senza infierire sul grossolano errore al via da parte di Lewis Hamilton che perde l’aplomb da lord. Ora il vantaggio sulla Ferrari che sale a ventotto punti. Da segnalare a fine gara il sette volte campione si è recato nel motorhome del suo team per cercare il compagno. Sono così arrivate le scuse faccia a faccia, i complimenti per il risultato comunque ottenuto da Russel e un abbraccio chiarificatore che mette la parola fine – almeno per ora – ad un paio di settimane non esattamente piacevoli all’interno del box.

L’immagine dello sgocciolio dal fondo della Rossa sull’immacolato pavimento del garage è emblematica di un Mondiale da dimenticare in fretta. Ferrari all’insegna del ritorno alla mediocrità simboleggiata dal quinto posto di Leclerc nel limbo tra le squadre da podio e quelle da centro gruppo con ormai solo il ricordo della fulgida vittoria di Sainz a Singapore.
Protagonista a Losail anche il meteo e le temperature. I 57 giri sul tracciato rovente sono stati un vero e proprio inferno per tutti i piloti, con alcuni che hanno pagato più di altri l’enorme sforzo fisico fatto in pista disputando una gara in condizioni climatiche che, per via delle elevatissime temperature e di una percentuale di umidità al 72%, hanno messo a durissima prova la resistenza dei driver. C’è stato infatti chi, a causa del caldo afoso e avendo difficoltà ad aprire la visiera del proprio casco, è stato costretto ad alzare anticipatamente bandiera bianca. Tra coloro che hanno maggiormente patito le estreme condizioni c’è anche il pilota dell’Alpine Esteban Ocon che tra il 15esimo e il 16esimo giro di gara ha avuto un malore vomitando addirittura all’interno del casco. Episodio che lo stesso transalpino ha svelato al termine della corsa nel team radio con la sua squadra: “È stata una gara davvero difficile, meglio che mi portiate un po’ da bere. Non vi ho detto che ho “ ha confessato dopo aver eroicamente concluso la gara conquistando anche un ottimo settimo posto.

Il commento del nostro inviato speciale Flavio Briatore: «C’è poco da dire su questa gara di Doha. Dominio assoluto di Max Verstappen, già da sabato campione del mondo alla fine della Sprint Race. Per cui c’è solo da inchinarsi a questo grande campione con un Team formidabile, una macchina incredibile, però lui ha fatto la differenza.
Domenica la gara è stata interessante grazie ai numerosi sorpassi, c’è stato anche l’incidente tra le due Mercedes di Lewis Hamilton e George Russel che aveva subìto l’attacco sicuramente sbagliato del compagno di squadra.
Grande festa in Qatar per festeggiare l’olandese. Abbiamo visto però che con tutti gli altri Team, a parte la McLaren, ieri non c’è stata storia. La Red Bull pur sbagliando il pit-stop di Max, ha vinto alla grande. Per cui il campionato del mondo Piloti è concluso, come quello Costruttori. Speriamo solo che le macchine del prossimo anno – sia Ferrari, che Aston Martin, che Mercedes – siano più competitive per regalare ai tanti tifosi della Formula 1 un campionato più vivo».