Può un evento estivo diventare materiale concreto per un podcast? La risposta è sì: su tutte le piattaforme è infatti disponibile la serie “Mc Fly – Raccontare la trasformazione” in cui la scrittrice Chiara Tagliaferri dialoga con quattro autrici e autori del Premio Strega: Teresa Ciabatti, Daniele Mencarelli, Edoardo Nesi e Nadia Terranova. Questo progetto, realizzato dalla Fondazione Bellonci con il sostegno di Tirreno Power, ha infatti l’intento di cristallizzare quelle riflessioni su Ambiente, Economia, Persone, Territorio, restituendo al pubblico delle piattaforme quattro puntate innovative e stimolanti.

Chiara Tagliaferri ci accoglie con la sua voce esile e gentile: “Questo podcast ci porta a viaggiare fra passato, presente da riscrivere e futuri da immaginare proprio come fa Marty Mc Fly, il protagonista del film ‘Ritorno al futuro’. Non ci serve la Delorean: le parole saranno lo strumento più efficace” e infatti sono proprio le parole che restano quelle che ci interessano di più, le parole strappate al vento di quella sera.

Questo simposio formato cuffiette porta l’ascoltatore a ragionare sulle trasformazioni che spesso siamo impreparati ad affrontare, cercando di capire come l’economia, l’ambiente e il territorio siano profondamente legati alla nostra identità. “Non avere paura del cambiamento è un buon modo per vivere nuove vite, dandoci così l’opportunità di guardare alle altre e agli altri con la fiducia con cui ascoltiamo le storie che ci mostrano futuri dai confini allargati” è la frase che rappresenta a pieno l’intento di questo podcast.

Nella prima puntata la protagonista è la scrittrice Teresa Ciabatti – il suo ultimo libro “Sembrava bellezza” ed. Mondadori – e, partendo in un percorso a ritroso nella vita di un bambino rapito, ci parla da una parte della potenza dei giovani in difesa del clima e dall’altra di quanto sia reale la possibilità per noi “moderni” di essere tutto ciò che vogliamo, anche solo per un momento. Temi che in una società che sta attraversando cambiamenti epocali sono quanto mai attuali.

Nel secondo episodio Daniele Mencarelli – in libreria con “Fame d’aria” ed. Mondadori – ci mette in guardia dalla pericolosa abitudine dell’uomo di considerare l’ambiente che ci circonda come un qualcosa da conquistare e dominare. L’autore sfida la visione convenzionale della natura come risorsa da rapinare, da sfruttare senza limiti, proponendo come alternativa un cambiamento culturale radicale che metta al centro parole nuove, non logorate e banalizzate dalla modernità.

Nel terzo episodio Edoardo Nesi – appena uscito il suo ultimo romanzo “I lupi dentro” ed. La Nave Di Teseo – trasforma la parola economia in eredità cercando di individuare le strade per un futuro più giusto e sostenibile. Significativo per la fine di un’epoca, quella del nostro provinciale sogno americano anni ’80, del consumismo sfrenato e dello spreco inconsapevole, è il ricordo che lo scrittore ci offre, un flash del suo viaggio da studente in un campus americano: “A quei tempi le università avevano le luci accese tutta la notte e a me questo sembrava una conquista. Le tenebre, ciò che ci faceva più paura, erano finalmente sconfitte.” E poi leggendo il suo ultimo libro aggiunge: “Ora non so più se esiste il progresso e che forma abbia… Sono il figlio di una rovina, io. Non il padre. Vengo dal crollo fragoroso delle certezze, prima tra tutte la ricompensa in fondo alla strada dell’impegno”.

Nel quarto e ultimo episodio la scrittrice Nadia Terranova – in libreria con “Trema la notte” ed. Einaudi – indaga il tema del legame con il territorio, ma si distacca dalla retorica malinconica spesso associata alla nostalgia di casa. Nella tristezza del ritorno, la nostalgia si trasforma in identità, specialmente quando il ritorno non è fisico, ma si manifesta attraverso la scrittura. Quest’ultima diventa uno spazio in cui il passato si svela e la clandestinità si trasforma in libertà.

Maddalena Messeri

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