Il sovranismo de’noantri è quell’imbuto che prova a far stare il “macro” nel “micro”. Ad affrontare le grandi questioni, e le grandi trattative, con spirito strapaesano. E così sembra essere andata anche per quanto riguarda l’assegnazione europea del Tribunale Unificato dei Brevetti. La sede dell’organismo europeo che sovrintende ai brevetti era Londra. Dopo la Brexit, il Quartier generale doveva essere spostato e tra le candidature di peso c’era da subito quella italiana. Una candidatura che beneficiava delle entrature e del peso specifico di Mario Draghi, che ne aveva sostenuto il dossier. Ieri è arrivata la notizia di una tripartizione delle sedi. A Milano va una delle tre competenze. E non si tratta delle principali. L’Italia di Giorgia Meloni porta a casa sì il Tribunale dei brevetti, ma solo per un terzo.

Una medaglia di bronzo sul podio, dove le competenze più importanti dell’ex sede londinese sono divise tra Parigi e Monaco. Di cosa si tratta? Tutta la farmaceutica commerciale va a Parigi. La fetta spessa, e più ghiotta, della torta. I miliardi di euro. A Monaco vanno le competenze che riguardano la chimica e la metallurgia. Un segmento strategico anche perché ne include tanti altri. A Milano rimane quello che avanza. I resti. C’è il legittimo sospetto che pur di avere la sede di Milano, si sia accettato un compromesso al ribasso. È una vittoria mutilata: sarebbe stato logico spostare la sede in un’altra città, con tutti gli uffici e le competenze. Anche perché così le direttive europee sulla semplificazione vanno a farsi benedire. Ma il segnale è chiaro: l’Italia abbaia ma non morde. Va in Europa a fare la voce grossa, poi torna a casa contenta di quel poco che ha ottenuto. Antonia Tajani prova a fare buon viso a cattivo gioco.

Oggi, si sforza di dire Tajani, “il comitato amministrativo del Tub ha appena approvato ufficialmente la decisione”. Per il ministro si tratta di una buona notizia per l’Italia e un riconoscimento per Milano“. Il ministro ha poi spiegato che la sezione italiana “si occuperà in particolare di prodotti farmaceutici e di agroindustria”. Secondo Tajani “questo è indubbiamente un successo per l’Italia e la nuova sede, come prevede il Trattato istitutivo, sarà operativa tra 12 mesi, a giugno 2024. Noi saremmo partiti anche prima, ma la norma prevede questi tempi”. “È il risultato di un grande lavoro congiunto, che ci ha sempre visto in prima linea – ha scritto in un tweet il sindaco di Milano, Beppe Sala -. Al lavoro per dimostrare la validità della scelta e per ampliare con il Governo le deleghe che ci sono state assegnate”. Soddisfazione anche dal governatore lombardo Attilio Fontana. Il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani commenta “un risultato che ci rende orgogliosi e che darà ulteriore slancio a Milano e alla Lombardia in chiave internazionale. La nostra Regione e la sua metropoli guardano per vocazione al futuro, all’innovazione e alla crescita, forti del loro ingegno e di quelle capacità produttive riconosciute in tutto il mondo”. Secondo Romani “il progetto portato avanti dall’amministrazione regionale, che ha fortemente creduto in questo risultato facendo squadra con le altre istituzioni e i principali soggetti imprenditoriali e di categoria del territorio, rappresenta un riconoscimento di eccellenza e, soprattutto, una grande opportunità da sfruttare al meglio per quella nuova stagione di crescita economica, politica e di prestigio che la nostra comunità nazionale e territoriale merita e attende da tempo”.

Il Tribunale unificato dei brevetti, istituito nel 2013 per decidere in particolare sulla contraffazione e sulla validità dei brevetti unitari e dei brevetti europei classici, è un tribunale comune agli attuali diciassette Stati membri dell’Ue per i quali l’Accordo su un Tribunale unificato dei brevetti (Upca) è entrato in vigore il 1° giugno 2023. L’Upca può essere ratificato in qualsiasi momento da uno qualsiasi degli altri sette Stati membri dell’UE che lo hanno firmato. Inoltre, gli altri Stati membri dell’Ue possono aderirvi in qualsiasi momento.

Il Tribunale è composto da giudici provenienti da tutta l’Unione. I collegi giudicanti comprendono giudici qualificati sia dal punto di vista giuridico che tecnico, con grande esperienza in materia di controversie brevettuali. E ieri la Commissione Europea ha approvato anche un nuovo stanziamento relativo all’investimento 6: “Investimento nel sistema della proprietà industriale”, con una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro, mira a sostenere il sistema della proprietà industriale accompagnando la riforma collegata. La misura ha come obiettivo finale la realizzazione di 254 progetti tramite finanziamenti destinati a imprese e organismi di ricerca, attraverso misure relative ai brevetti (Brevetti+), progetti PoC (Proof of Concept) e uffici per il trasferimento tecnologico (TTO).

Ha mangiato la foglia il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. Che esulta fino a un certo punto: vuole vedere le carte. “Bene la conferma sulla istituzione della terza sede del Tribunale dei Brevetti a Milano – ha detto appunto Spada, Assolombarda -. Ma, per i giudizi definitivi, aspettiamo di capire con esattezza quali competenze di fatto spetteranno alla sede milanese e da quando sarà operativa. Questi sono per noi due punti cruciali. Infatti, come ripetiamo da mesi, ci sono materie da noi ritenute fondamentali come la chimica e la farmaceutica, senza le quali la sede perderebbe di importanza e funzionalità. In ogni caso faremo nostro l’impegno per fare in modo che la sede rappresenti un’opportunità per la crescita di tutto il sistema economico del territorio”.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.