La seconda puntata della 'rubrica'
Meloni torna con gli “appunti”e rivendica il lavoro svolto: “Bonus 18enni da rivedere per reddito, su immigrazione non si cambia”
Manovra, migranti, economia, bonus 18enni. Sono i temi trattati da Meloni nella sua seconda puntata della rubrica “Gli appunti di Giorgia”, con la premier che appena ripresa dell’influenza che da alcuni giorni l’ha bloccata a casa rivenda l’operato del suo esecutivo.
Una agenda che “a beneficio dei meme è stata ornata da Ginevra con degli sticker”, esordisce la presidente del Consiglio con ironia, per poi raccontare il lavoro svolto negli ultimi giorni dal governo.
Il bonus cultura ai 18enni
Uno dei temi caldi è quello del bonus per la cultura ai 18enni, che la maggioranza aveva tentato di cancellare con un emendamento a firma Mollicone, Sasso e Dalla Chiesa.
Bonus istituito dall’esecutivo Renzi che, tramite la 18app, consentiva ai maggiorenni di spendere 500 euro in acquisti di tipo culturali: libri, biglietti per cinema, teatro e concerti, così come l’iscrizione a corsi di lingua straniera.
Sul bonus c’è stato sabato una marcia indietro: niente più abolizione, come annunciato dallo stesso Mollicone e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Lo conferma anche la premier, che sottolinea come la misura “va rivista, compiuti i 18 anni viene riconosciuto a tutti, indipendentemente dal reddito, e questo è sbagliato. Va introdotto un limite di reddito per chi vuole accedere a questa misura e lavorare sulle truffe”.
Le critiche alla manovra
Quindi spazio al commento sulla manovra, che in alcuni punti cardine e più identitari per la destra, in particolare su tetto al contante e pagamenti col pos, è stata sonoramente bocciata da Bankitalia. Meloni però non la vede così: “A me pare che Bankitalia non abbia, in audizione alle commissioni competenti, mosso particolari critiche sulle principali misure di questa manovra. Puramente c’è stata una polemica, o diciamo un approccio critico, sulle nostre misure sul tema del contante e l’obbligo del pos”, è la visione alternativa della premier.
Sul tema delle commissioni bancarie per l’uso del pos da parte dei commercianti, Meloni risponde anche a chi chiede di eliminarle per favorire così l’uso dei pagamenti digitali: “Non possiamo farlo – spiega la leader di FdI nel video social – perché sarebbe incostituzionale. La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione”. Qui non manca quindi la stoccata proprio a Bankitalia: “Probabilmente questa è la ragione per cui la Banca d’Italia fa le sue valutazioni sul tema dell’innalzamento del tetto al contante”, è l’accusa rivolta dalla premiere a Palazzo Koch.
L’immigrazione
Quindi il tema identitario per antonomasia di questa maggioranza, l’immigrazione. Dopo aver consentito gli sbarchi delle navi delle ong cariche di migranti tra Salerno e Bari, Meloni punta a ‘tranquilizzare’ il suo elettorato: la musica, è il succo del suo discorso, non è cambiata.
La premier ribadisce, così come aveva spiegato anche il ministro dell’Interno Piantedosi, che “il governo non intende cambiare posizione sul tema dell’immigrazione: in Italia non si entra illegalmente, vogliamo combattere il traffico di esseri umani e le morti in mare. Non vogliamo continuare a favorire i trafficanti”.
Su questo punto, in cui è “fondamentale” il coinvolgimento dell’Europa, Meloni ha anche annunciato per la prossima settimana “nuove norme per fermare la tratta”, su questo tema non intendiamo mollare”.
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