Se in Italia i videogames sono ancora oggi ‘ghettizzati’ e considerati un passatempo per teenager, a livello mondiale è ormai chiara ed evidente la portata di un business in continua crescita. Non sorprende quindi l’annuncio arrivato da Microsoft dell’acquisizione record per la cifra di 68,7 miliardi di dollari della Activision Blizzard, una delle più famose aziende produttrici di videogiochi al mondo.

Microsoft ha offerto 95 dollari per azione, con un premio del 45% sulla chiusura dei titoli Activision venerdì scorso. Operazione che rende la società di Redmond il terzo gruppo mondiale per ricavi nella produzione di videogiochi dopo Tencent e Sony.

Quello appena realizzato da Microsoft è l’affare più costoso nella storia dei videogiochi: per fare un paragone, nel 2020 la società fondata da Bill Gates aveva acquistato la Bethesda, altra nota società produttrice di videogames, per 7.5 miliardi di dollari.

Fondata nel 1979, la Activision in circa 40 anni di storia ha prodotto alcuni dei videogame di maggiore successo della storia: in particolare le saghe di Call of Duty e Diablo, Starcraft, World of Warcraft e il più recente Overwatch, ma anche il gioco per smartphone Candy Crush.

In particolare Call of Duty è un vero e proprio “must have” per tutti (o quasi i videogiocatori): un first person shooter ambientato in scenari di guerra da giocare singolarmente o in multiplayer, connesso alla rete con milioni di altre persone. Non a caso il franchise di COD, come viene chiamato tra i fan, è stato il più redditizio negli anni recenti per Activision e da solo ha costituito più della metà dei guadagni complessivi della società.

L’acquisizione per Microsoft punta ovviamente a rafforzare ulteriormente il suo settore gaming affidato alla console XBox, che ha appena superato i 25 milioni di utenti in tutto il mondo. Microsoft ha confermato oggi che l’acquisizione dovrebbe essere finalizzata nel corso dell’anno fiscale 2023, che va da luglio 2022 a giugno 2023.

Con l’all in da 70 miliardi su Activision Blizzard, Microsoft dovrà fare i conti anche i problemi interni all’azienda. Nell’ultimo anno infatti il valore delle azioni si sono praticamente dimezzate dopo l’emergere di casi di molestie sessuali e maltrattamenti all’interno dell’azienda, che hanno provocato anche cause legali in California.

Nel mirino è finito anche il Ceo di Activision Blizzard, Bobby Kotick, che manterrà l’incarico dopo l’acquisizione da parte di Microsoft e che guida l’azienda da 30 anni. Kotick, secondo alcune testimonianze, era a conoscenza del clima invivibile all’interno della società e degli episodi di molestie, ma non ne avrebbe mai parlato col consiglio di amministrazione. 

A dare alcuni ‘numeri’ sulla vicenda è stato il Wall Street Journal: circa 40 dipendenti della società sono stati licenziati e un’altra quarantina sanzionati per condotte sessuali inappropriate, mentre circa 700 sono state le segnalazioni di aggressione, bullismo o abusi sessuali negli ultimi sette mesi.

Comportamenti che dovranno ovviamente cambiare, come chiarito dal Ceo di Microsoft Satya Nadella dopo l’ufficializzazione dell’acquisizione: “Dopo avere chiuso l’accordo, avremo molto lavoro da fare per proseguire nella costruzione di un ambiente dove ciascuno possa dare il proprio meglio al lavoro”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia