Cinquantacinque migranti, 45 uomini adulti, 6 donne, di cui una incinta, e 6 minori, di cui 2 non accompagnati, tutti di origine irachena e iraniana, sono stati trovati dalla guardia di finanza di Vibo Valentia su un’imbarcazione a vela monoalbero di una quindicina di metri, battente bandiera olandese, a 18 miglia marine a est di Punta Alice, nelle acque territoriali del golfo di Taranto. I finanzieri hanno arrestato tre cittadini ucraini, due uomini e una donna, sospetti scafisti, trovati al timone dell’imbarcazione. Le condizioni del mare, precisano i militari, hanno reso complessa la gestione del soccorso e la barca a vela ha avuto un’avaria al motore che ha obbligato i finanzieri a organizzare una difficile operazione di rimorchio verso l’approdo più vicino.

Il convoglio, formato da un pattugliatore veloce del Gan (Gruppo aeronavale) di Taranto e da due vedette del Roan (Reparto operativo aeronavale) di Vibo Valentia, si è diretto verso Corigliano Calabro (Cosenza) arrivando al porto alle 2 di notte. A terra i presunti scafisti sono stati fermati mentre i migranti, identificati, sono stati smistati nei vari centri di accoglienza. Dalle prime informazioni, i migranti sarebbero stati imbarcati a Zante, in Grecia, dove erano stati radunati dai trafficanti dopo un tragitto condotto via terra, mentre gli scafisti sarebbero invece giunti separatamente dalla Turchia. Sono stati 17 gli scafisti fermati nell’anno dal Corpo e in Calabria sono giunti in tutto 1509 migranti, in leggera flessione, sottolineano i militari, rispetto ai 1937 stranieri sbarcati nel 2018.

Già nella serata del 16 dicembre, un velivolo della guardia di finanza del Coan, in missione di controllo avanzato sul mare Jonio, aveva allertato il dispositivo di sorveglianza, dopo aver individuato una imbarcazione a vela a 90 miglia marine (167 km) dal mare territoriale italiano, in navigazione con rotta verso le coste nazionali che, a un esame sommario, poteva sembrare regolare ma, in base all’esperienza dei finanzieri, appariva, invece, sospetta. Malgrado le pessime condizioni del mare sul versante jonico, nella prima mattinata del 17, due unità navali, una del Roan di Vibo Valentia, sezione operativa navale di Corigliano Calabro, e una del Gruppo aeronavale di Taranto, che aveva intrapreso la navigazione da Brindisi, in coordinamento operativo, si sono dirette verso l’imbarcazione sospetta, allo scopo di sorvegliare da lontano il natante e intercettarlo al momento dell’ingresso nelle acque territoriali, così da porre in essere una efficace operazione di polizia e individuare i responsabili materiali del traffico. Alle 16.30 gli operanti, ai quali si era nel frattempo aggiunta una unità navale veloce della sezione operativa navale di Crotone.

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