Sale la preoccupazione, a Milano, secondo un articolo odierno del Corsera, per il fenomeno delle babygang, composte da giovanissimi. Si tratta, spiega il quotidiano, dei cosiddetti “maranza“, un termine dispregiativo – nato dalla fusione fra le parole “marocchino” e “zanza” – con il quale si indicano adolescenti e giovani spesso di origine nordafricana, ma non solo.

Come riporta il Corriere, le bande di “maranza” sarebbero, numericamente, padrone delle notti milanesi, specie nella zona della movida dei Navigli. Protagonisti, come sottolinea l’articolo, di aggressioni e piccole rapine ai danni di coetanei: piccoli furti di cellulari, collanine, risse nate per mera sfida. Microcriminalità, insomma, che però incide sulla percezione della sicurezza.

Al punto che, spiega il quotidiano, per molti questa subcultura urbana – che rappresenta anche una moda, un fatto estetico, dall’abbigliamento composto da tute di acetato e improbabili borselli, per finire al taglio di capelli, rasati ai lati e ricci sulla fronte – ha anche una insita componente criminale.

Il fenomeno esiste, ribadisce il Corsera, e desta preoccupazione fra chi ha figli minorenni. Uno degli espisodi più noti riguarda un raduno, una sorta di tam tam partito via social, a Peschiera del Garda, durante le scorse settimane. Ma, attenzione, non si parla solo di nordafricani: le bande sarebbero composte da un vero melting pot di nazionalità, che vede il coinvolgimento anche di italiani e slavi. Con un denominatore comune: alle spalle, storie di vita in periferia e di degrado.

Redazione

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