Ucciso a coltellate dopo lite
Militare ucciso, svolta nel giallo: il nipote confessa e fa ritrovare l’arma del delitto
È arrivata in pochi giorni la svolta sul caso della morte di Paolo Fonsatti, l’ex sottufficiale dell’Esercito di 73 anni trovato morto mercoledì 18 agosto nella sua abitazione della borgata S’Ungrori di Arborea, in provincia di Oristano.
Il delitto è stato infatti confessato dal nipote della vittima, Giancarlo Fonsatti, 55 anni, conosciuto come Renato, già fermato nelle ore successive all’omicidio dagli inquirenti. Il nipote ha rilasciato dichiarazioni spontanee e ha ammesso le proprie responsabilità, rivelando come l’omicidio sia scaturito in seguito ad una lite con lo zio.
Non solo. Fonsatti ha anche permesso ai carabinieri di recuperare l’arma del delitto, un coltello da cucina che dopo l’omicidio il 55enne aveva gettato nel canale di Santa Giusta.
Come spiegato nel corso di una conferenza stampa tenuta dai carabinieri nel comando provinciale di Oristano, alla presenza anche del procuratore Ezio Domenico Basso, Fonsatti ha confessato l’omicidio durante il trasferimento dall’ospedale di Oristano, dove era stato operato per una ferita alla mano che si era procurato durante la colluttazione con lo zio, a quello di Cagliari, e poi alla pm Silvia Mascia, titolare dell’inchiesta aperta per omicidio volontario.
Secondo quanto ricostruito Fonsatti, attualmente detenuto nel carcere di Uta (Cagliari), dopo il delitto è uscito di casa raggiugnendo in auto il canale di Santa Giusta, dove ha gettato il coltello utilizzato per l’omicidio, scagliato sette volte contro lo zio, tra cui quella mortale al petto.
In un primo momento il 55enne aveva invece dichiarato di essere rimasto vittima, assieme allo zio, di un tentativo di rapina da parte di due persone a volto coperto e con accento straniero. Una versione che non aveva convinto militari e procura, anche perché i Ris dai rilievi nella casa non avevano trovato altre tracce che quelle del nipote della vittima.
Quanto alle motivazioni, attualmente non vi sono certezze: Fonsatti infatti non ha risposto alle domande degli inquirenti. Secondo alcune testimonianze raccolte dai militari, il 55enne andava spesso a trovare lo zio e altri parenti chiedendo soldi o altri generi di prima necessità, l’omicidio potrebbe essere quindi maturato per motivi economici.
L’udienza di convalida per Giancarlo Fonsatti è fissata per lunedì, mentre oggi alle 19 saranno celebrati i funerali dell’ex sottufficiale dell’Esercito presso la chiesa del Santissimo Redentore ad Arborea.
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