Ha un nome il molestatore che la sera del 27 novembre, in diretta televisiva, ha palpato il fondoschiena di Greta Beccaglia, l’inviata impegnata in una diretta con lo studio di Toscana Tv al termine della partita Empoli-Fiorentina.

L’uomo, rintracciato dai poliziotti del commissariato di Empoli, è un tifoso della Fiorentina. E’ stato possibile identificare il molestatore incrociando le immagini d’ingresso dei tifosi allo stadio Castellani di Empoli con quelle trasmesse dall’emittente Toscana Tv.

Per un eventuale procedimento penale a carico dell’uomo, che usciva dal settore che aveva ospitato i tifosi della Fiorentina, è però necessaria la denuncia da parte della l’inviata, che al momento non è stata ancora formalizzata.

La mancanza di questo atto, con la testimonianza della giovane cronista, renderebbe più difficile identificare anche gli altri uomini che l’hanno molestata nella stessa circostanza fuori dallo stadio Castellani, sul lato di deflusso dei tifosi viola.

“Vado avanti”

La molestia che l’inviata Greta Beccaglia ha subito mentre lavorava fuori dallo stadio di Empoli ha suscitato molte reazioni di indignazione, dai social al mondo politico.

La giovane cronista sportiva di ‘Toscana Tv’, dopo il palpeggiamento ripreso in diretta dalle telecamere ha affermato: “Vado a fare denuncia, non si può tollerare”. E domani sera”, conferma in un’intervista a ‘Qn’, “sarò allo stadio per le interviste di Fiorentina-Sampdoria”.

“Quello che è accaduto – racconta la vittima dell’aggressione – dimostra quanto siamo indietro nel rispetto minimo fra i sessi”.

Dopo che la notizia ha però fatto il giro della rete, l’inviata “ha ricevuto una valanga di messaggi di solidarietà, soprattutto dagli uomini”. Ma si domanda: “Stavolta è successo davanti alla telecamere. Quante altre ragazze ogni giorno subiscono violenze simili nel silenzio piu’ assoluto?”.

Intervistata da ‘La Stampa’, Beccaglia riferisce di essersi sentita “disorientata, sconvolta” dopo la molestia e ciò che l’ha ferita di più è stata “l’indifferenza” attorno a lei.

“Sono psicologicamente provata, la notte scorsa non ho quasi chiuso occhio. Se nel 2021 continuano a esserci episodi del genere, significa che tante persone devono ancora capire molte cose. È inaccettabile, nessuno può permettersi di alzare le mani in questo modo, è intollerabile”, ha detto l’inviata pratese di Toscana Tv al quotidiano La Stampa.

“Conosco tanti tifosi che mi hanno sempre rispettato ma ci sono anche soggetti di questo tipo”, ha spiegato nell’intervista, “Tra l’altro, proprio nella giornata calcistica che si è da poco conclusa, il mondo del pallone si è mobilitato contro la violenza alla donne: i giocatori vengono spesso presi come punto di riferimento dai tifosi, ma in questo caso occorre evidentemente ancora lavorare parecchio e in profondità”.

Greta Beccaglia ha ricevuto “tantissimi” messaggi di solidarietà. “Quel gesto verso di me”, ha sottolineato, “è stato davvero il più basso che potesse esserci. Mi hanno scritto molti calciatori e personaggi noti, vergognandosi loro stessi per quell’episodio e per quella persona. Devo dire grazie anche all’Ordine dei giornalisti che mi ha fatto sentire subito la proprio vicinanza”.

“Pronti a costituirci parte civile”

L’Associazione Stampa Toscana e il Gruppo Toscano giornalisti sportivi – Ussi, sono pronti a costituirsi parte civile se sarà avviato un procedimento a carico del responsabile della molestia, ai limiti della violenza, a danno di Greta Beccaglia.

Il presidente dell’Ast, Sandro Bennucci, e il presidente del gruppo giornalisti sportivi, Franco Morabito, esprimono nuova solidarietà a Greta Beccaglia e ribadiscono la condanna dell’inqualificabile gesto.

“È intollerabile – ha detto Bennucci – che episodi di molestia sessista accadano attorno ad un evento sportivo nei confronti di chi sta facendo il proprio lavoro, proprio all’indomani della giornata in cui tutti hanno espresso il proprio impegno contro la violenza sulle donne”.

Della vicenda, specifica Bennucci, è stata investita la Commissione pari opportunità della Fnsi.

“Rivolgo anche un appello perché le aziende editoriali, e gli stessi conduttori delle trasmissioni, garantiscano, nell’ambito dell’organizzazione del lavoro, la massima sicurezza degli operatori dell’informazione, ed in particolare delle colleghe, nei servizi in prima linea, dove simili atti potrebbero sciaguratamente ripetersi “, ha aggiunto il presidente dell’Associazione Stampa Toscana.

“Ho solo difeso Greta”

Parole di dura condanna anche nei confronti del giornalista Giorgio Micheletti: il suo “Non te la prendere” è stato condannato anche dall’Ordine dei giornalisti attraverso le parole del Presidente dell’Ordine della Toscana Giampaolo Marchini. “Chi era in studio, invece di condannare il gesto e il molestatore, ha invitato la collega a ‘non prendersela’. Verso di lei non è stata sentita nessuna parola di solidarietà da parte del conduttore” ha stigmatizzato il presidente Marchini.

Ma si difende il giornalista Micheletti accusato di non aver condannato in diretta tv la molestia sessuale nei confronti della collega Beccaglia. “Il mio comportamento, in quei frangenti, è stato teso solo a difendere Greta, a evitare che potesse accaderle qualcosa di peggio. Non volevo che avesse una reazione emotiva negativa in un momento di particolare stress”. Così, parlando con l’Adnkronos, il giornalista Micheletti, conduttore della trasmissione di Toscana Tv, commenta: “Non volevo assolutamente minimizzare l’accaduto o normalizzare la molestia. Posso aver sbagliato ad usare quelle parole, e me ne scuso se sono stato frainteso, ma il mio obiettivo era solo quello di difendere e sorreggere Greta perché non avesse una reazione che dal punto di vista emotivo poi non poteva controllare in diretta. Aveva su di lei la pressione psicologica di dover gestire una diretta televisiva. Poi nessuno ha guardato come è continuata la trasmissione. A un certo punto Greta ha parlato di un ‘uomo’, ma io le ho detto che l’autore di quella molestia era solo un ‘essere'”.

E rispondendo alla condanna dell’Odg della Toscana, ha affermato: “Se l’Ordine dei Giornalisti riterrà che il mio comporta non è stato corretto, mi atterrò alle decisioni che verranno prese: io sono sempre stato estremamente rispettoso delle regole della deontologia professionale. Personalmente poi non ho mai derogato sui valori umani e professionali”, ha concluso Micheletti.

Redazione

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