E intanto è nuovo record del mondo per la lituana Meilutyte
Mondiali di nuoto, a Fukuoka Benedetta Pilato è medaglia di bronzo nei 50 rana
Benedetta Pilato nell’ultimo giorno di gare ai Mondiali di Fukuoka regala un’ultima gioia all’Italia, la sesta medaglia in vasca. E la rassegna degli sport acquatici si chiude per il movimento azzurro con 14 podi.
Benedetta Pilato nell’ultimo giorno di gare ai Mondiali di Fukuoka regala un’ultima gioia all’Italia,medaglia di bronzo, la sesta medaglia in vasca a Fukuoka. Il terzo posto nei 50 rana, alle spalle dell’imprendibile Ruta Meilutyte e della statunitense Lilly King, rappresenta la terza medaglia consecutiva in tre edizioni iridate.
E pazienza se la lituana ha sottratto all’azzurra il record del mondo, fissando il nuovo primato in 29″16. Perché questa medaglia per la tarantina è particolarmente significativa. “L’anno prossimo cambio vita, cambio tutto – ha detto a caldo commuovendosi la ranista pugliese, che da settembre si trasferirà e si allenerà a Torino sotto la guida di Antonio Satta – Sono stati anni fantastici, soprattutto con il mio allenatore, questo era il nostro 13° anno insieme e gli voglio dedicare la medaglia. Questa è la nostra ultima gara insieme, sono sicuro che sarà sempre il mio primo tifoso”.
Per la fresca 18enne è tempo di cambiamenti, di vita e in vasca. Lasciare Taranto, gli affetti e Vito D’Onghia, il suo storico allenatore, non è facile ma Benny è convinta “della scelta, sono contenta ed entusiasta – ha ammesso – Però a casa lascio un gran pezzo di vita, a prescindere della mia famiglia che ci sarà sempre. Molti diranno che è solo un bronzo, ma per me vale come un’oro quest’anno”. Di certo è una medaglia che allevia in casa Italia qualche delusione di troppo arrivata anche nell’ultima giornata.
Su tutte, l’uscita di scena in batteria dalla 4×100 mista maschile campione del mondo uscente. “Venivamo da due anni fantastici e ripetersi è sempre difficile, anche io punto l’Olimpiade però sono venuto qui e ho fatto i miei migliori tempi, se si lavora tutto l’anno bene poi nelle gare internazionali si dovrebbe andar bene – ha sottolineato Thomas Ceccon, che non è andato oltre il quinto posto nei 50 dorso – Non voglio dire altro, ci dobbiamo lavorare, ci sono piccoli dettagli di tecnica e di squadra che vanno sicuramente migliorati. E speriamo di migliorarli”.
La rassegna degli sport acquatici si chiude per il movimento azzurro con 14 podi, di cui 6 arrivati dal nuoto in vasca lunga, che rispetto al Mondiale di un anno fa a Budapest ha ottenuto però tre medaglie in meno e otto accessi in meno in finale. Un risultato che deve far riflettere in vista delle Olimpiadi della prossima estate a Parigi. “Questa volta abbiamo un po’ faticato – ha ammesso il direttore tecnico Cesare Butini – Mantenere il trend degli ultimi anni non è facile, soprattutto dopo due stagioni vissute al top tra le Olimpiadi di Tokyo e gli Europei di Roma. Eravamo consapevoli di venire a Fukuoka con qualche situazione da mettere a posto perché alcuni atleti di punta hanno avuto una stagione tribolata o comunque acciacchi di troppo, come Gregorio Paltrinieri, Benedetta Pilato, Margherita Panziera, Nicolò Martinenghi”.
Per Butini comunque “in linea generale il comportamento della squadra è stato ottimo. Desidero rivolgere i complimenti al gruppo, anche qualche momento di nervosismo denota la voglia di vincere sempre – ha sottolineato – Peraltro è la prima volta che questa squadra affronta un piccolo momento di flessione, soprattutto nella parte centrale del campionato. Flessione non legata però a qualche controprestazione, che in un team composto da 32 atleti comunque ci può stare, ma perché il mondo del nuoto sta crescendo e la concorrenza è di altissimo livello”.
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