Ex aequo, al momento, fra la sinistra giudiziaria di Area e la destra di Magistratura indipendente, pur avendo quest’ultima preso complessivamente più voti. L’incredibile legge elettorale del Consiglio superiore della magistratura voluta dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia non finisce mai di stupire. Non solo, infatti, ha aumentato a dismisura il potere delle correnti, ma ha anche finito per favorire quelle con meno voti. Vedasi Unicost che ha portato a casa 3 consiglieri pur avendo poco più di un terzo delle preferenze di Mi.

È questo l’effetto del recupero proporzionale con cui sono stati eletti ieri 5 dei 16 componenti del Csm appartenenti alla categoria dei giudici. Al termine della seconda giornata di scrutinio il risultato è: 6 consiglieri sia ad Area (incluso l’indipendente Fabrizio Fontana, pm a Milano) che Mi, 3 ai centristi di Unicost, uno a Magistratura democratica, e uno solo agli ‘anticorrenti’ con il giudice veronese Andrea Mirenda. A differenza dei colleghi di Mi, i magistrati progressisti di Area sono dunque riusciti nell’impresa di strappare un difficile pareggio, anche alla luce delle poco rosee previsioni della vigilia. La rimonta si è realizzata ‘distribuendo’ meglio i voti sui vari candidati ed evitando di concentrarli su uno solo come ha invece fatto Mi. Fra i risultati degni di nota, i 636 voti della giudice romana Bernadette Nicotra (Mi) che ha staccato di circa 300 voti il collega di Area Marcello Basilico.

Debacle per i candidati riferibili a Cosimo Ferri, ex leader proprio di Mi prima di diventare deputato di Italia viva: solo 80 voti per Leonardo Circelli, suo ex capo segreteria quando era sottosegretario al Ministero della giustizia. E sempre per restare in Mi, ottimo risultato, con 430 voti, per Edoardo Cilenti, consigliere della sezione lavoro alla Corte d’appello di Napoli ed ex segretario generale dell’Anm. Recuperato nel proporzionale Tullio Morello, anch’egli giudice napoletano, noto alle cronache per avere detto in un dibattito elettorale la scorsa settimana che Luca Palamara “è un grandissimo pezzo di m….” e che la riforma Cartabia è una “riforma Canaglia”. Non pervenuti, come detto, gli ‘indipendenti’’. Tranne Mirenda, tutti gli altri candidati hanno raccolto pochissimi voti. Appena 10, ad esempio, per Giuseppe Cioffi. Lo spoglio a ‘puntate’ si concluderà oggi con l’ultimo collegio dei pm. In corsa anche Henry John Woodcock.