Niente cerimonia pubblica per l’apertura del cantiere del Museo della Shoah, il polo sul ricordo dell’Olocausto che aprirà a Villa Torlonia. I lavori iniziano oggi, ma alla cerimonia della posa della prima pietra non ci sarà né la sindaca di Roma Virginia Raggi, né la Comunità ebraica di Roma e l’Unione delle comunità ebraiche italiane. I rappresentanti delle comunità ebraiche si sono sfilate per il timore di partecipare a una manifestazione in piena campagna elettorale per l’amministrazione della città.

Il primo ‘no’ era giunto dalla Comunità ebraica, guidata da Ruth Dureghello, qualche giorno fa; ieri è invece arrivato il rifiuto dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. La presidente Noemi Di Segni ha subito smentito categoricamente la sua partecipazione a poche ore dall’evento. “Non è vero, non ci sarò. Dev’essere un errore del Comune. Abbiamo chiesto al Campidoglio di spostare l’iniziativa per ragioni di opportunità”, ha così precisato ieri sera Di Segni, negando di aver mai accettato l’invito della sindaca Raggi.

Immediata quindi la retromarcia del Campidoglio. “Non voglio che questo tema diventi terreno di polemiche ingiustificate. Per questo ho deciso che domani (oggi, ndr) non ci sarà una cerimonia pubblica per l’apertura del cantiere“, ha scritto ieri la prima cittadina di Roma su Facebook. In merito alla decisione della Comunità ebraica di Roma di non presenziare all’evento, Raggi ha detto di rispettare la decisione ma di non condividerla. “Come ho dimostrato in questi anni, non voglio alimentare contrapposizioni che farebbero male alla città e ai romani“, ha detto la prima cittadina della Capitale.

Il progetto

Questa mattina i lavori hanno preso il via per realizzare il Museo che termineranno, secondo il cronoprogramma stilato dall’impresa, tra circa tre anni. La sede fa storcere il naso a molti. Il Museo della Shoah sorgerà a poche decine di metri di distanza da quella che fu anche la residenza di Benito Mussolini. Come specifica una nota del Campidoglio, il Museo sarà costituito da due strutture connesse: una avrà la forma di una ‘scatola nera’ sulla quale verranno riportati i nomi delle persone deportate; l’altra struttura ospiterà la hall di ingresso al Museo. L’edificio si svilupperà su diversi piani interrati e altri dove sono previsti uffici amministrativi, un’area caffetteria e la scala centrale che condurrà all’inizio dell’esposizione permanente. Sarà realizzato un lungo percorso pedonale dall’ingresso di Villa Torlonia verso la hall del museo, dedicato ai ‘Giusti’, a coloro che prestarono aiuto agli ebrei perseguitati.

Ci saranno anche una biblioteca e un centro studi, messo a disposizione anche delle scolaresche in visita al museo. Previsti spazi aperti, servizi igienici e parcheggi sotterranei. I lavori saranno eseguiti utilizzando tecniche per il contenimento del rumore, anche per non arrecare disagio ai residenti della zona.

Redazione

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