Neanche l’assoluta fedeltà al “monarca” Elon Musk le ha permesso di rimanere al suo posto. Esther Crawford, ormai ex product manager di Twitter, è stata licenziata corso dell’ultimo round di tagli all’azienda operati dall’imprenditore sudafricano, l’uomo più ricco del pianeta e proprietario tra le altre di Tesla e SpaceX.

Musk, che lo scorso ottobre ha completato l’acquisizione del social network per l’impressionante e sovrastimata cifra di 44 miliardi di dollari, aveva immediatamente messo mano alla forza lavoro dell’azienda: erano subito stati licenziati la metà dei dipendenti, soprattutto tra i top manager e lasciando anche alcuni reparti ‘scoperti’.

Nei giorni scorsi l’imprenditore, che ad acquisizione completata aveva subito messo le mani avanti sostenendo che “saranno necessari tagli drastici perché l’azienda sopravviva, e questo indipendentemente da chi la possiede”, è tornato a dare una “sforbiciata” alla forza lavoro della società.

Sia il Wall Street Journal che il New York Times parlano del licenziamento di almeno altri 200 dipendenti, pari a circa il 10% dell’attuale forza lavoro: tagli che hanno colpito product manager, data scientist e ingegneri che lavoravano al machine learning e all’affidabilità del sito.

Tra i duecento c’è anche Esther Crawford, diventata famosa sui social per essere stata immortalata lo scorso novembre mentre dormiva al lavoro nella sede di Twitter: “Quando il tuo team lavora 24 ore su 24 per rispettare le scadenze, a volte tu dormi dove lavori”, commentava Crawford lo scatto ‘rubato’ mentre dormiva in un sacco a pelo steso sul pavimento del suo ufficio.

Rispondendo poi alle critiche al post, la manager aveva rivendicato con orgoglio quanto fatto: “Dato che alcune persone stanno perdendo la testa, ti spiego: fare cose difficili richiede sacrificio (tempo, energia, ecc). Ho compagni di squadra in tutto il mondo che si stanno impegnando per portare qualcosa di nuovo alla vita, quindi per me è importante presentarmi con loro e mantenere la squadra”.

Dedizione alla causa che avevano spinto lo stesso Musk a premiarla e a scalare la gerarchia interna all’azienda. Dopo essere stata il capo progetto della versione a pagamento del social, Twitter Blue, la manager era stata nominata amministratrice delegata di Twitter Payments, per dirigere il nuovo progetto che vuole facilitare le transazioni peer-to-peer, e i pagamenti di e-commerce sulla piattaforma.

Quindi l’inatteso licenziamento, confermato di fatto dalla stessa Crawford proprio su Twitter: “La cosa peggiore che potresti fare guardandomi andare all-in su Twitter 2.0 è pensare che il mio ottimismo o il mio duro lavoro sono stati un errore. Coloro che deridono e prendono in giro sono necessariamente in disparte e non nell’arena“. Infine ha aggiunto: “Sono profondamente orgogliosa del team per aver fatto così tanto rumore e caos“.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia