Un poliambulatorio Asl e il raddoppio dei binari della linea ferroviaria Circumflegrea nel quartiere di Pianura, una cittadella della polizia e una dello sport a Miano: sono solo alcuni dei progetti per Napoli finanziati, iniziati e mai portati a termine dal Comune, dalla Regione o dalla Città Metropolitana. Una beffa per i residenti in periferia che hanno intravisto il miraggio di un quartiere più bello e funzionale, salvo poi accorgersi che si trattava soltanto di iniziative lasciate morire dalle istituzioni tra promesse disattese, una miriade di scartoffie e milioni buttati al vento.

«I lavori per il poliambulatorio in via Grottole, a Pianura, prevedevano una sala operatoria e 40 posti letto. Iniziarono nel 2002 ma dopo un paio di anni, si sono fermati – spiega Fabio Vivenzio di Cittadinanza AttivaI soldi non bastavano, hanno detto. Eppure c’erano: con il progetto 100 miliardi per Pianura e con la sinergia tra Comune di Napoli e Unione europea, i lavori erano stati finanziati».

E qual è il risultato dopo quindici anni? «La struttura – fa sapere Vivenzio – è diventata un covo per tossicodipendenti». Non solo. Tutti gli interventi sarebbero costati quasi nove milioni di euro, ma solo per realizzare una piccola parte della struttura ne sono stati spesi tre: tre milioni per una discarica a cielo aperto. Al palo anche il contratto di quartiere che prevede il completamento, nel territorio di Pianura, delle opere straordinarie previste a seguito del terremoto del novembre 1980 e rimaste parzialmente incompiute. Gli interventi consistono nel recupero di alcuni edifici residenziali e nella riqualificazione dei fabbricati. «Il 24 gennaio 2019, attraverso una delibera comunale, sono stati rimodulati fondi per circa tre milioni di euro destinati alla riqualificazione di tre edifici a uso abitativo – racconta Vivenzio – alla riapertura Parco Falcone-Borsellino e a interventi di manutenzione straordinaria su 55 alloggi del centro storico». Ma anche stavolta la macchina amministrativa si è bloccata: lavori fermi o ancora da affidare alle imprese.

Non va meglio sul fronte dei trasporti, punto critico per l’intera città, ma soprattutto per le periferie. A maggio del 2017 alla presenza del governatore Vincenzo De Luca e del presidente dell’Eav Umberto De Gregorio, è stato dato il via ufficiale ai lavori per il raddoppio dei binari della linea ferroviaria Circumflegrea nella tratta compresa tra Quarto e la stazione di Montesanto. «De Luca, in quell’occasione, dichiarò che il progetto sarebbe costato 21 milioni di euro e che i lavori sarebbero durati 30 mesi – racconta Vivenzio – I lavori sono iniziati da poco e i tempi di realizzazione saranno lunghissimi». Al centro direzionale c’è un’altra opera lasciata incompiuta, si tratta della stazione della metropolitana. I lavori iniziarono nel 2014, l’inaugurazione era prevista nel dicembre dello scorso anno, ma oggi c’è solo una cantiere aperto e che procede a rilento.

Anche nel quartiere Miano ci sono tracce di progetti iniziati e che non hanno mai visto la luce. «Negli anni ‘90 l’Eav, insieme con la Regione, aveva deciso di realizzare una metro con quattro stazioni sulla tratta Piscinola-Di Vittorio: un investimento da circa 500 milioni di euro – spiega Pasquale Esposito, consigliere della settima municipalità di Napoli ed esponente del Partito democratico – Dopo uno stop di oltre sette anni per problemi di varianti al progetto e vari contenziosi, i lavori sono ripresi da soli tre anni. Alla fine dell’anno ci dovrebbe essere l’inaugurazione della prima stazione e poi delle altre tre». Una stazione su quattro, per di più dopo circa vent’anni: ecco il risultato dei lavori. Stessa sorte per il progetto che prevedeva la costruzione di una cittadella della polizia e di una dello sport nell’ex caserma militare Boscariello, a Miano. «Sono progetti del 2000 – sottolinea Esposito – Per quanto riguarda la prima sono stati stanziati dei fondi e la progettazione è in corso. Per la seconda, invece, si attendeva il via ai lavori, ma è tutto fermo». Nel 2017 la Città metropolitana decise di riqualificare il parco comunale San Gaetano Errico di Secondigliano stanziando circa 400mila euro per gli interventi. «Il parco – spiega Esposito – dovrebbe rientrare nel secondo lotto che l’assessorato competente del Comune di Napoli dovrebbe avviare». Per ora tutto tace: i progetti sono inghiottiti dal vuoto amministrativo in cui Napoli è sprofondata.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.