Lotta di emendamenti al ddl Sicurezza
Niente codici identificativi per gli agenti perché “pericolosi”, ma forse arrivano le bodycam sulle divise: “A tutela delle forze di polizia”

L’emendamento per inserire i codici identificativi sulle divise delle forze di polizia non è passato nella commissione Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Gli agenti italiani quindi continueranno a non avere dei numeri di riconoscimento, come invece succede in molte altre parti del mondo, che possa portare a una loro identificazione in casi controversi. Ma il governo potrebbe inserire un altro emendamento nel ddl Sicurezza per far adottare alle forze dell’ordine delle bodycam sulle divise.
Arrivano le bodycam per la polizia
Ad annunciare la possibilità è il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni: “Ci sarà un emendamento del governo e della maggioranza per prevedere le bodycam sulle divise, a tutela degli operatori delle forze di polizia che mai si sottraggono e si sono sottratte a verità e trasparenza. I codici identificativi sono strumenti contro le forze di polizia”. “Da sempre contrari ai codici identificativi sulle divise delle forze di polizia, perché strumento pericoloso e dannoso che incentiva le denunce facili e strumentali a danno dell’operato delle nostre forze di polizia che meritano riconoscenza e rispetto. I codici identificativi sulle divise della polizia possono esporre i poliziotti a una situazione di maggior pericolo e rischio. Le forze di polizia operano da sempre a tutela della sicurezza e della legalità con impegno, dedizione e coraggio, in assoluta trasparenza, professionalità e competenza e l’unica soluzione per garantire tutele e verità sono le telecamere sulle divise. Per questi motivi governo e maggioranza hanno convintamente respinto l’emendamento” presentato da +Europa al ddl sicurezza riguardante i codici identificativi.
Maggioranza e sindacati polizia contro i codici identificativi
A schierarsi nettamente contro l’adozione di codici identificativi sulle divise delle forze dell’ordine è stato anche il Sap, Sindacato autonomo polizia, con il segretario generale Stefano Paoloni, che ha attaccato il leader di +E Riccardo Magi: “Dispiace che il Segretario di +Europa, Riccardo Magi, abbia un forte pregiudizio ideologico. Ormai da più di 10 anni chiediamo noi per primi le telecamere non solo sulle divise, ma anche sulle auto e in tutti gli ambienti in cui operiamo con persone sottoposte a misure di polizia, proprio per dare massima trasparenza al nostro agire e per tutelarci dalle false denunce nei nostri riguardi. Gli identificativi, ossia i numeri sulle divise, sono uno strumento ormai desueto e che mette a rischio gli operatori di polizia trasformandoli in bersagli facilmente individuabili”. ”Non esiste attività di polizia in cui gli operatori non siano chiaramente identificabili. Auspichiamo che il Parlamento possa approvare la norma per l’introduzione delle telecamere”, ha aggiunto Paoloni.
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