E'anacronistico e ingiusto
Non solo va eliminato il canone Rai in bolletta ma va cancellata la tassa sulla tv pubblica
Nel “Si&No” del Riformista spazio alla discussione sulla canone Rai in bolletta: è giusto tenerlo o va eliminato? Favorevole alla tassa sulla tv pubblica in bolletta il giornalista ed ex parlamentare di Italia Viva (nonché membro della Vigilanza Rai) Michele Anzaldi. Contrario invece il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa.
Qui il pensiero di Cantalamessa:
L’obiettivo della Lega è quello di ridurre, fino ad azzerare, il canone Rai che oggi è a spese degli italiani. In particolare, tagliare l’importo del 20% ogni anno, rispetto all’ammontare previsto, arrivando al suo totale azzeramento nel giro di 5 anni. È quello che chiediamo nel nostro ddl, presentato al Senato il 23 marzo 2023, che prevede anche l’esenzione sin da subito per gli italiani che non ricevono i canali Rai, finora obbligati a pagarlo.
La RAI-Radiotelevisione italiana Spa attualmente beneficia delle entrate derivanti dal canone di abbonamento pagato dai cittadini e delle entrate derivanti da pubblicità e sponsor. Il pagamento del canone RAI risulta oggi anacronistico e ingiusto, in quanto è dovuto per la semplice detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale. Il fabbisogno finanziario per la gestione della fornitura del servizio pubblico è coperto attraverso la revisione del sistema delle imposte indirette, nonché dai proventi derivanti dalla pubblicità televisiva. Inoltre, sempre a proposito del canone, viene previsto fin da subito che, laddove sussista ancora oggi l’impossibilità di accesso alla rete o l’impossibilità di fruizione del servizio da parte degli utenti per motivi estranei alla propria volontà, il pagamento del canone di abbonamento non è dovuto.
Il servizio radiofonico, televisivo e multimediale è un servizio pubblico indispensabile per mantenere e affermare i valori culturali e sociali e difendere, al contempo, le identità locali. La Lega porta avanti da anni la battaglia per l’abolizione del canone e oggi, grazie a un governo di centrodestra, ci sono tutte le condizioni per cancellare la tassa più odiata dagli italiani. La nostra è una proposta di buonsenso che contiene anche altre importanti novità come la ridefinizione dei programmi e del concetto stesso di servizio pubblico. Inoltre, la nascita di un nuovo canale senza spot dedicato alla promozione culturale, la valorizzazione delle identità regionali e locali da attuare nei programmi e attraverso una riorganizzazione delle sedi territoriali.
Oggi, intanto, si passa da un’organizzazione verticale dell’offerta editoriale, a una orizzontale: diverse direzioni per le varie offerte delle reti che si vanno ad aggiungere a quelle già in essere e legate a programmi molto specifici, come l’informazione, la fiction e lo sport. Nel nostro Paese, i governi di centrosinistra, si erano dimenticati ‘della presunzione di innocenza’ nei confronti degli amministratori pubblici, dei privati e delle imprese.
Quella del canone, che oltretutto viene addebitato nella bolletta dell’energia elettrica degli italiani, è l’ennesima imposizione che rappresenta ‘la presunzione di colpevolezza’. È nostra intenzione strutturare il sevizio pubblico in modo più moderno e cosicché sia sempre più vicino alle esigenze reali del Paese: i recenti fatti (ad esempio, la prima volta di un Pontefice presso gli studi televisivi), stanno dimostrando che siamo già nella giusta direzione. Adesso, avanti tutta a tutela degli italiani anche con la riduzione, fino all’abolizione, del canone Rai.
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