“La mia assistita ha risposto alle domande del gip, non posso aggiungere altri dettagli, solo che il giudice si è riservato sull’ordinanza di convalida. I punti oscuri saranno oggetto di approfondimento investigativo anche alla luce delle dichiarazioni che sono state fatte che hanno integrato le dichiarazioni già fatte dalla mia assistita”. A parlare è l’avvocato Gabriele Celesti all’uscita dal carcere di Catania dove si è concluso in mattinata l’interrogatorio di garanzia di Mattina Patti, la donna di 23 anni accusata dell’omicidio premeditato della figlia di cinque anni Elena del Pozzo e dell’occultamento del cadavere. La piccola è stata trovata in un campo vicino Mascalucia nel Catanese. La procura ha poi conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo della bimba che sarà eseguito nel pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro.

Secondo quanto apprende l’Ansa da fonti informate, Martina Patti ha sostanzialmente confermato gran parte di quanto detto nelle dichiarazioni rese a carabinieri e procura, ribadendo di avere ucciso, da sola, la figlia nel luogo in cui il corpo è stato ritrovato.  In precedenza lo stesso legale aveva definito lo “stato d’animo” di Martina Patti “non sereno”.

Sono diversi i punti da chiarire del brutale omicidio della piccola Elena, prelevata alle 13 dall’asilo, un’ora prima dell’orario d’uscita, e uccisa prima delle 15. Due ore di buco nero che vedono gli investigatori a lavoro per ricostruire quanto accaduto. Dall’arma del delitto non ancora ritrovata (per i carabinieri sarebbe un coltello da cucina) al luogo effettivo dove è stata materialmente uccisa Elena agli accertamenti sul coinvolgimento di presunti complici che avrebbero aiutato la donna a sbarazzarsi del cadavere della figlioletta, ritrovato seminudo all’interno di cinque sacchi di plastica, sotterrato parzialmente in un terreno di Mascalucia a circa 600 metri di distanza dall’abitazione. Nei prossimi giorni, probabilmente sabato 18 giugno, è in programma il sopralluogo proprio all’interno della casa da parte dei militari del Ris.

Il sospetto è che Martina abbia ucciso Elena in casa con un coltello da cucina, colpendola al collo alla schiena e all’altezza dell’orecchio, per poi trascinarla nel terreno agricolo poco distante. Sui vestiti della donna così come da una prima ricognizione all’interno dell’abitazione non sono state trovate tracce di sangue. E’ probabile, dunque, che la donna abbia ripulito tutto. Sulla premeditazione, invece, non sembrano esserci dubbi: la donna si è procurata una pala e una zappa per seppellire la piccola – anche se il cadavere è stato trovato solo parzialmente coperto di terriccio e avvolto in sacchi neri -, ha cercato di depistare le indagini (con la messinscena del sequestro, smentito dalle telecamere)e, soprattutto, ha tentato di fare ricadere i sospetti sull’ex compagno, che aveva presentato a Elena la nuova fidanzata.

Ieri il papà di Elena, Alessandro Del Pozzo, in una lettera divulgata dai media, ha ricostruito quanto accaduto: “Ha messo Elena dentro dei sacchi della spazzatura, l’ha sotterrata, si è ripulita e ha ripulito, ha inventato un sequestro creandosi un alibi e ha colpito la sua macchina per inscenare un’aggressione! 24 ore di bugie”.

 

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