La campagna pubblicitaria Open to Meraviglia è stata letteralmente fatta a pezzi. Da osservatori e da cittadini: gaffe, traduzioni maccheroniche e idee grottesche hanno fatto il giro del mondo, si sono conquistate pagine su media internazionali. Della nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit, realizzata con il contributo del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio, si era discusso diffusamente la settimana scorsa. Quasi mai bene insomma, pochi aveva convinto e a pochi era piaciuta. Poco male però per la società di comunicazione Armando Testa che oggi ha risposto alle critiche con un testo ad alto tasso di ironia. “Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita ad un dibattito culturale come quello acceso in soli 5 giorni da ‘Italia. Open to meraviglia’ rappresenta sempre qualcosa di positivo”, si legge nella pagina pubblicitaria a pagamento pubblicata oggi su Il Corriere della Sera. La morale: va benissimo purché se ne parli.

La campagna era stata criticata, massacrata, oggetto di meme e ridicolizzata. Per la Venere di Botticelli influencer, per il suo profilo Instagram Venere23, per i costi: nove milioni di euro. “Non mi sono mai vergognata di essere una persona ambiziosa e ora anche un ministro ambizioso. L’ambizione di questo ministero è portare l’Italia al primo posto nel mondo. I dati di Pasqua sono molto positivi e sono sicura che il 2023 sarà l’anno del sorpasso sul 2019. Dobbiamo lavorare tutti assieme”, aveva detto alla conferenza stampa di presentazione la ministra del Turismo Daniela Santanchè. “Non siamo bravi a venderci, dobbiamo essere più orgogliosi della nostra nazione”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva garantito che il video della campagna sarà diffuso in tutte le ambasciate del mondo.

Se la campagna era stata difesa da Federalberghi e Cna Turismo, da Federturismo Confindustria e Assoturismo Confesercenti, le critiche non erano mancate anche dalla stessa maggioranza. Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. “Nel momento in cui parliamo tre ministri presentano la Venere di Botticelli vestita da ciclista, con la scritta ‘Open to meraviglia’: un paradosso. Ma la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle”, ha detto il critico d’arte. “Giacché la Venere è nuda sarebbe stato meglio vederla così, senza bisogno di travestirla in quel modo: è una roba da Ferragni. Anche così funziona lo stesso, lo ha deciso un grafico e io non voglio contraddire troppo i miei colleghi. Ma sul piano della lingua, la contraddizione è invece loro: Open to meraviglia? Che roba è? Che lingua è?”.

Che lingua è, considerata anche la campagna contro i forestierismi infiammata da esponenti del governo Meloni, per esempio? A scatenarsi però sono stati soprattutto i social con meme, fotomontaggi e freddure. “Botticelli si rivolta nella tomba”, aveva scritto uno. Una “cafonata”, avevano commentato in tanti. E non era ancora finita. Dopo alcuni giorni dall’esplosione del caso, erano emerse anche le traduzioni maccheroniche di alcune pagine del sito italia.it, il portale del governo dedicato alla promozione turistica, frutto presumibilmente di traduttori automatici. Il borgo laziale Foglia è diventato Blatt in tedesco, Prato-Rasen, Pigna- Tannenzapfen, Camerino-Garderobe. Dulcis in fundo: si era scoperto che le immagini in un’azienda vinicola che comparivano nel video erano state girate in Slovenia.

Nessun imbarazzo per la società, di cui si riporta il testo completo della replica alle critiche pubblicato su Il Corriere della Sera.

“La Armando Testa ringrazia. Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita ad un dibattito culturale così vivace come quello acceso in soli 5 giorni da ‘Italia. Open to Meraviglia”, rappresenta sempre qualcosa di positivo. Grazie perché non accadeva da anni che la notizia di una campagna istituzionale suscitasse una eco di tale portata. Quando poi si tratta di un campagna solo presentata ma non ancora uscita, probabilmente di una portata unica. Grazie per le migliaia di visualizzazioni, commenti, meme e per le appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana, con un immenso reparto creativo di milioni di persone al lavoro sullo stesso concetto”.

“Grazie a tutti coloro che hanno immaginato che il video destinato alla presentazione del progetto – e dunque realizzato con materiale di repertorio – fosse già lo spot ufficiale della campagna. Grazie a chi ci ha fatto sentire milionari! Ma i 9 milioni di euro dell’investimento previsto da Enit sono destinati alla pianificazione media in tutti i principali mercati: Europa, Paesi del Golfo, Usa, Centro e Sud America, Cina, India, Sud Est Asiatico e Australia. L’obiettivo è quello di promuovere l’Italia all’estero, puntando su un target proveniente da 33 Paesi. Anche e soprattutto su mercati culturalmente molto diversi dal nostro, accendendo l’attenzione in modo facile, diretto e immediatamente riconoscibile su ciò che tradizionalmente contraddistingue l’Italia nel mondo. Sappiamo che parlare dell’Italia significa tener conto di tantissime sensibilità e sfumature. Un capitale culturale e umano così unico e prezioso che spinge tutti a lavorare, ed anche a dibattere, con una straordinaria passione. La Armando Testa ringrazia, e Venere con noi. Erano più di 500 anni che non si parlava di lei così tanto. Se non è meraviglia questa“.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.