Il cadavere era nascosto sotto la grata di un'intercapedine
Operaio ucciso con mani e piedi legati: “Hanno coperto la sua morte”
È stato trovato con le mani e i piedi legati, nascosto sotto una grata di un’intercapedine del palazzo in cui abitava abusivamente nel quartiere Tor Sapienza.
Gala Emad Mohammed Abou Elmaatu, 48enne di origini egiziane, sarebbe stato picchiato brutalmente, fino alla morte. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso. Secondo un testimone, qualcuno ha cercato di coprire la sua morte.
Il ritrovamento
Il corpo, incaprettato, è stato rinvenuto lo scorso venerdì dal fratello della vittima in uno scolo della fognatura su un terrazzino, coperto da stracci e incastrato tra due pareti di cemento, forse in attesa di essere spostato altrove.
Il medico legale, in un primo esame, non ha riscontrato ferite compatibili con armi da taglio o pistole, ma la vittima aveva un evidente trauma facciale. L’uomo potrebbe essere morto a seguito di un violento pestaggio per un’emorragia interna, ma solo l’esame previsto al più tardi per mercoledì dirà cos’è accaduto.
La scomparsa di Gala Emad Mohammed Abou Elmaatu era stata denunciata il 12 dicembre dal fratello, ma in realtà l’uomo risultava sparito nel nulla da tre giorni. Secondo quanto ricostruito da chi lo conosceva, non era tornato a casa dopo esser uscito per andare al lavoro e nessuno riusciva a mettersi in contatto con lui telefonicamente. Il 17 dicembre la macabra scoperta.
Le indagini
La vittima non aveva precedenti e lavorava come operaio in uno sfasciacarrozze di via Togliatti. Viveva in un appartamento popolare, occupato in maniera abusiva, con altri due connazionali. Repubblica riporta anche la testimonianza di una persona, rimasta anonima, che descrive il luogo in cui è stato trovato il cadavere: “Dal giorno 12 ho visto che nel terrazzino di Gala che qualcuno ha iniziato a ammassare diversi mobili e sacchetti che emanavano anche un forte puzzo. Come se qualcuno volesse coprire qualcosa. E uno dei suoi coinquilini è sparito tre giorni fa.”
I carabinieri della compagnia di Montesacro stanno indagando per omicidio volontario. L’ipotesi è che il delitto sia scaturito al termine di una lite e che gli aggressori, spaventati per quello che era successo e in preda al panico, abbiano deciso di nascondere il corpo nell’intercapedine. Ma cosa può aver scatenato un simile orrore? Il movente non è ancora chiaro.
Le indagini stanno coinvolgendo gli amici e i conoscenti della vittima ma anche i colleghi di lavoro. Il coinquilino è stato poi rintracciato e ascoltato per diverse ore, così come l’altro amico e il fratello di Gala. Anche il cellulare della vittima è sotto esame per capire con chi abbia parlato prima di essere ucciso.
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