Patrick George Zaki, lo studente dell’Università di Bologna di 30 anni detenuto per quasi due anni in Egitto, è positivo al covid-19. Lo ha fatto sapere lui stesso tramite i suoi account social. “Mi sono comparsi alcuni di sintomi di coronavirus e purtroppo è arrivata la conferma che sono positivo. Chiunque mi abbia incontrato nei giorni scorsi prenda provvedimenti”, ha scritto lo studente che al post ha allegato la foto del test rapido, con le due linee rosa che indicano la positività.

Zaki ha lasciato il carcere di Mansoura in Egitto lo scorso 8 dicembre. Il giorno prima il giudice aveva deciso la sua scarcerazione dopo quasi due anni di detenzione, dal febbraio 2020. Zaki è accusato di propaganda sovversiva per alcuni post sui social network e per alcuni articoli sulla persecuzione dei cristiani copti. È stato arrestato il 7 febbraio 2020, appena atterrato per una vacanza in Egitto. Da allora la sua custodia in carcere è stata puntualmente rinnovata. Il rinvio a giudizio è arrivato per “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” sulla base di un articolo scritto dallo stesso studente e pubblicato sul sito Daraj.

La prossima udienza per il suo caso è stata fissata per l’1 febbraio. Il suo nome è stato incluso in una black list dal governo egiziano: a Zaki non è consentito viaggiare all’estero prima della fine del processo e di un’assoluzione. Dopo il rilascio lo studente aveva espresso il desiderio di tornare preso a Bologna per completare gli studi e vivere nel capoluogo emiliano. Zaki aveva anche espresso il suo desiderio di visitare Napoli: la famiglia del padre ha infatti origini napoletane come aveva anticipato in un’intervista a Il Corriere della Sera l’uomo. “Mia nonna, la bisnonna di Patrick, Adel, era per metà italiana. Aveva sposato un libanese ma parte della sua famiglia veniva da Napoli. Chissà se un giorno andremo con Patrick in Italia”.

L’avvocatessa di Zaki, Hoda Nasrallah, ha chiesto l’acquisizione di riprese di telecamere di sorveglianza dell’aeroporto del Cairo, di un rapporto dei servizi segreti interni e di un verbale di polizia per dimostrare che tra il 7 e l’8 febbraio del 2019 Patrick fu catturato illegalmente. Il capo del pool difensivo ha chiesto anche gli atti di un vecchio processo e la convocazione di un testimone per dimostrare che l’articolo scritto da Zaki non conteneva falsità. L’attivista egiziano rischia altri cinque anni di prigione oltre ai 22 mesi già passati in custodia cautelare.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.