Corro più veloce per raggiungerti...
Pensieri di un maratoneta al quarantuno bis
Io non corro per essere il primo. Non corro come tanti per non arrivare ultimo. Io corro per lasciare dietro il rimpianto, il rimorso di non aver fatto molto per evitare tutto, di non aver avuto nessuno da ascoltare, un maestro mite da seguire, un sogno buono da realizzare. Rimpiango soprattutto gli anni buttati, portati al maceratoio dei giorni che ora mi tallonano, non mi danno respiro e mi afferrano per la maglia o i calzoncini. Gli anni, i giorni, le ore insistono per riavere un trofeo impossibile da immaginare e io più di loro.
Accelero il passo, e freno perché ogni quattro passi c’è un muro del cubicolo da schivare, una curva strettissima da fare. Accelero e freno, do il massimo e sto davanti ai pensieri molesti. Accelero e freno e tengo nel mio petto a scrigno i ricordi e le fantasie, le favole che nessuno mi ha raccontato da bambino, tonici per i miei muscoli, doping per il mio morale. Ed ecco la fiaba che mi sono scritto da solo che appare, la tua testa crespa, inconfondibile. Corro più veloce possibile, non per fuggire ma per raggiungerti, per starti al fianco. Corriamo e freniamo e le sogniamo insieme le nostre spiagge, che in due il sogno è quasi realtà. L’ora finisce e tu corri lontano. Ritorni un compagno immaginario che un’ora al giorno si spartisce la mia pena. Io cammino, cammino piano per una nuova fuga.
La faccio da fermo tra le pagine di un libro. Perché io i libri li so scegliere, ho il Maestro e Margherita sul letto ad attendermi e la curiosità di sapere se i due se la intendano è forte. Sì, io sono furbo i libri li scelgo con cura, evito quelli che potrebbero amareggiarmi. Prendo quelli romantici per distruggere la maschera di un cinismo che ho regalato agli anni. Accelero e freno anche nella corsa sui libri, evito i muri dei sentimenti sui quali ho già sbattuto. E quando mi spengono la luce, che qua nemmeno di quella si è padroni, non mi fermo. Mi infilo in un sogno a passo svelto, e accelero e freno quando tutti dormono. Mi tengo pronto, mi esercito. Anche domani ci sarà l’aria, sfuggirò ai pensieri e agguanterò i ricordi. Ti acchiapperò come faccio ogni giorno, in questa corsa da eterni maratoneti.
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