“Per noi non sono né risorse né persone da integrare a nostre spese. Sono solo un tumore da sradicare”. Sono queste le incredibili parole espresse da Alan Fabbri, sindaco leghista di Ferrara vicinissimo al leader del Carroccio Matteo Salvini, per definire i migranti.

Fabbri commentando la notizia del rigetto di 134 permessi dall’inizio dell’anno e di 12 revoche di permessi di soggiorno nella città estense, definisce i migranti “violenti, spacciatori e bivaccatori seriali, che altro non fanno che rendere meno sicura la nostra città, non possono pretendere alcun diritto, devono solo tornare da dove sono venuti”. Quasi tutti i permessi respinti per i migranti, secondo Fabbri, riguardano “motivi legati alla pericolosità sociale e clandestinità di chi aveva chiesto protezione internazionale”.

In realtà i 134 rigetti, come riferisce la Questura, sono “per il sopravvenire della mancanza dei requisiti necessari per permanere regolarmente sul territorio nazionale (scadenza del permesso non rinnovato –perdita del lavoro e mezzi di sussistenza – non riconoscimento della protezione internazionale  etc)”, mentre le altre 12 revoche riguardano “cittadini extracomunitari già in possesso di validi titoli di soggiorno ma che, per vari motivi – tra i quali quello di aver commesso reati di diversa tipologia, ostativi al proseguo della loro regolare permanenza in Italia”.

LA REAZIONE DEL PD – Non si è fatta attendere la reazione del Pd, che col deputato Luca Rizzo Nero ha condannato le parole del sindaco leghista che “ci ha donato una delle sue perle: fa un post in cui confonde la richiesta di protezione internazionale con la richiesta di permesso di soggiorno. E sostiene che se vuoi protezione internazionale te la devi saper meritare rendendoti utile nella società che te la concede. Lavorando per ripagare la concessione. Insomma uno scambio. Se mi servi ti proteggo, se non mi servi te ne torni a casa. E noi di nuovo qui a dover a nostra volta spiegare come stanno le cose”.

“In Italia – aggiunge Rizzo Nervo – la protezione internazionale è garantita dall’art. 10, comma 3 della Costituzione. Secondo questo articolo lo straniero al quale sono negate nel suo paese le libertà democratiche, che scappa dalla guerra, che è in pericolo perché perseguitato per ragioni politiche, religiose, razziali, sociali, ha diritto ad essere accolto. Questo è un rifugiato. Il sindaco di Ferrara preferisce definirli non persone ma ‘tumori da sradicare’. Non so se anche a voi faccia questo effetto ma a me questa espressione ha messo i brividi per ciò che rievoca”. Per Rizzo Nervo “il suo, oltre che populismo, è odio. Ma per quanto di questi tempi possa sembrare imbattibile, anche l’odio crolla di fronte alla verità,, alla conoscenza, alla democrazia”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia