Il Piano Mattei inizia a lasciar intravedere i suoi tratti. La premier Giorgia Meloni avrebbe messo il sale sulla coda della Farnesina, invitando a procedere speditamente sugli accordi bilaterali da portare a casa.

Le feluche hanno recepito il messaggio. E proprio su input del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Tajani, domani e fino a domenica, ad Abidjan, il Segretario Generale del Maeci, Ambasciatore Riccardo Guariglia presiederà una riunione d’area degli Ambasciatori e dei Direttori delle sedi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) dell’Africa occidentale incentrata sulle prospettive di rafforzamento dell’azione italiana nella cornice del Piano Mattei.

La temperatura nell’area africana si surriscalda, e non per fattori climatici. La riunione, che fa seguito a quella di Dar es Salaam del 16-17 marzo dedicata ai Paesi dell’Africa orientale, vedrà la partecipazione degli Ambasciatori e dei titolari delle Sedi AICS competenti per i seguenti Paesi: Burkina Faso, Camerun (per il Ciad), Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria e Senegal.

Vi prenderà parte anche il Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio e Coordinatore della Struttura di missione per il Piano Mattei istituita a Palazzo Chigi, Fabrizio Saggio. La riunione di Abidjan si terrà in coincidenza con la tappa conclusiva della missione congiunta del sistema italiano della cooperazione (rappresentanti di Palazzo Chigi, Farnesina, AICS, Cassa Depositi e Prestiti, funzionari del Ministero dell’Interno, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, oltre a esponenti di alcune Organizzazioni internazionali, della Società Civile e del settore privato) in corso di svolgimento in Guinea, Ghana, Senegal e Costa d’Avorio.

L’attenzione di Palazzo Chigi sul Piano Mattei è massima ed ha dato impulso a un giro di valzer della diplomazia dedicata. A seguire l’agenda e le tappe del piano, Lucia Pasqualini è stata sostituita per i dossier africani dal consigliere di Legazione Fabio Massimo Ballerini ed è stata spostata alla struttura di missione del Piano Mattei presieduta dall’ambasciatore Fabrizio Saggio, che nel frattempo ha sostituito Talò per il ruolo di consigliere diplomatico (dopo lo scandalo della telefonata-beffa dei comici russi).

Del Piano Mattei si è occupato anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel contesto di un convegno sulle energie rinnovabili: «Stiamo ragionando a livello internazionale nei rapporti tra Stati e in parte del Piano Mattei c’è anche questo, ossia grandi impianti di rinnovabili nel deserto del Sahara.  L’idrogeno può andare nel tubo, può essere trasformato in ammoniaca che prendi e la porti su ai rigassificatori, oppure si prende la Co2 negli impianti non decarbonizzati tipo cementifici, vetrerie, carta, la porti giù e la combini e ci ricavi energia. È una sfida mondiale dove devi stare al passo».

Il riferimento del ministro sembra essere rivolto al progetto di costruzione di un grande impianto fotovoltaico, una Gigafactory da record, in Marocco. Ci sono poi i progetti sui gasdotti che dall’Algeria vanno verso la Sardegna e quelli che dalla Tunisia vanno in Sicilia.

Gli studi di fattibilità sono tutti approvati, gli iter autorizzativi in corso di finalizzazione. A breve la fase degli appalti. Se ne parlerà mercoledì 8 presso la Sala delle Conferenze internazionali della Farnesina, quando verrà inaugurato il Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Africa.

L’evento sarà avviato dai saluti del padrone di casa, il ministro Tajani, ed è organizzato in collaborazione con Agenzia ICE e ConfindustriaAssafrica. È prevista la partecipazione dei rappresentanti di 47 associazioni imprenditoriali africane, provenienti da 21 Paesi e degli esponenti delle omologhe associazioni italiane.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.