Avrebbero alterato i risultati delle prove di un concorso pubblico pattuendo con i candidati ‘favoriti‘ cifre che si aggiravano dai 30 ai 50mila euro. Due i casi in questione: uno sfumato perché il candidato segnalato non ha riconosciuto il corrispettivo economico, l’altro andato in porto. E’ quanto emerge in una inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli e coordinata dalla procura delle Repubblica di Nola che questa mattina ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale bruniano, nei confronti di quattro indagati e del divieto di dimora in Campania nei confronti di altri due. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere e corruzione.

I NOMI – Destinatari della misura cautelare il sindaco di Sant’Antastasia (comune in provincia di Napoli) Raffaele Abete, eletto lo scorso aprile, il segretario generale dello stesso
Comune vesuviano Egizio Lombardi, il consigliere comunale Pasquale Iorio e un imprenditore, rappresentante legale di una Società Cooperativa con sede legale e operativa a Salerno. I quattro sono ritenuti partecipi, con distinti e precisi ruoli, a un sodalizio criminoso finalizzato – secondo quanto ricostruito dalla Procura di Nola –  alla commissione di più delitti contro la Pubblica Amministrazione, atti contrari ai doveri di ufficio in cambio di utilità personali.

IL SISTEMA INFORMATICO – Nelle indagini, partite lo scorso mese di febbraio, sarebbero emerse specifiche ipotesi di corruzione in relazione ad alcune procedure concorsuali indette dal comune di Sant’Anastasia per gli incarichi nell’amministrazione. Il sindaco Abete, il segretario Lombardi e il consigliere Iorio si sarebbero avvalsi delle competenze tecniche del rappresentante legale di una società cooperativa, imprenditore con una vasta esperienza nel campo della gestione di concorsi pubblici, per alterare e condizionare i risultati delle prove concorsuali pubbliche.

IL TARIFFARIO – Tutto ciò avveniva mediante intervento informatico con l’alterazione dei punteggi relativi ai titoli esibiti oltre alla divulgazione anticipata del materiale relativo alle prove scritte e orali, determinando in maniera programmata l’esito per ogni singolo candidato segnalato, che in cambio era tenuto a versare la somma in denaro in tre soluzioni, precisamente prima di ogni singola prova di concorso (la prova pre-selettiva, la prova scritta e la prova orale), e pari ad una cifra compresa dai 30 ai 50mila euro a seconda del tipo di ruolo – amministrativo o direttivo- o se a tempo determinato o indeterminato.

“DUE POSTI IN VENDITA” – Nello specifico le indagini si sono concentrate sulla messa in ‘vendita’ di due posti comunali in cambio di soldi: uno, categoria C, da istruttore amministrativo, valutato 30mila euro (somma che veniva promessa agli indagati ma poi non versata con la conseguente non assegnazione del posto di lavoro); uno, categoria D, da istruttore direttivo contabile dietro pagamento di 50mila euro. Somma versata successivamente dalla vincitrice, sottoposta insieme al marito (complice nella vicenda corruttiva) alla misura cautelare del divieto di dimora nella regione Campania.

I RUOLI – Secondo la ricostruzione di Guardia di Finanza e Procura di Nola, i ruoli della presunta organizzazione a delinquere erano così delineati: il sindaco Avete individuava i soggetti che dovevano risultare vincitori grazie all’apporto informatico del titolare dell’agenzia alla quale veniva affidato il servizio di organizzazione delle prove concorsuali e del Segretario Generale (Egizio Lombardi) anche presidente delle tre commissioni esaminatrici, entrambi preposti ad alterare gli esiti delle prove concorsuali, il consigliere comunale Iorio si occupava invece di incassare il denaro pattuito per l’assegnazione dei posti di lavoro.

COMUNI PERQUISITI – “Il materiale probatorio acquisito – spiega in una nota la Procura – ha delineato un ‘sistema’, sicuramente già operante prima dell’inizio delle attività e che coinvolge altri concorsi pubblici i cui posti erano da distribuire tra soggetti individuati e che si sono svolti attraverso la cooperazione degli odierni indagati”. Sempre in mattinata sono state eseguite numerose perquisizioni e sequestri di documentazione relativi a concorsi pubblici in vari comuni.

 

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.