L'aggressione con un complice
Rapina a Milano, arrestato capo ultras del Napoli Carmine Tolomelli: era in curva con Genny a’ Carogna
È stato arrestato a Milano un capo ultras dei Mastiffs, storico gruppo del centro storico di Napoli. L’accusa ai danni di Carmine Tolomelli, 41 anni, è di rapina. L’uomo è stato fermato con un complice, Giuseppe Piccino, 40 anni, anche lui napoletano, dai poliziotti dell’Antirapine della Mobile di Milano. Pochi minuti prima i due avrebbero derubato un imprenditore 50enne di un orologio Rolex da 45mila euro tra largo Cairoli e Foro Bonaparte.
A far scattare l’operazione a Milano la segnalazione della polizia di Napoli. I due erano stati fermati a bordo di un’automobile e la stessa era stata notata a Milano. Sono stati dunque pedinati e monitorati dai poliziotti guidati da Francesco Giustolisi e Marco Calì. Tolomelli e Piccino avrebbero utilizzato un box in via Nikolajevca dove venivano nascosto i due scooter usati per gli assalti.
Proprio in uno dei pedinamenti gli agenti avrebbero visto quando i due sono saliti su un solo scooter e aggredito un 50enne a bordo di una Porsche 992. L’auto è stata avvicinata all’altezza di Foro Bonaparte e seguita per un po’ in centro. Dopo aver dato un colpo allo specchietto, per indurre il guidatore a sporgere il braccio e sistemarlo, avrebbero aperto la portiera e strappato dal polso della vittima l’orologio Rolex Skydweller dopo una breve colluttazione. Tolomelli sarebbe quindi risalito sullo scooter guidato dal complice per darsi alla fuga.
I due si sono quindi diretti al box in via Nicolajevca e quando sono usciti per dirigersi verso l’auto parcheggiata sono stati bloccati e arrestati dai poliziotti. Ancora in tasca l’orologio rubato. Per gli scooter venivano utilizzate targhe false. Gli inquirenti sospettano i due di altre rapine verificatesi a Milano dove in una settimana sono state bloccate diverse bande di ladri di orologi: due napoletane, una franco-algerina e un’alta gambiana.
Tolomelli era noto nella curva degli Azzurri. Lo si vede anche, alle spalle di Gennaro De Tommaso detto “Genny a’ Carogna”, in maglietta bianca, nelle immagini di quella finale di Coppa Italia 2014, quando venne ucciso il tifoso napoletano Ciro Esposito e i giocatori del Napoli furono costretti a una trattativa con gli ultras che non volevano che la partita si giocasse. Era stato indagato dalla Mobile nel 2017 per una rapina dello stesso tipo. Piccino era già stato arrestato per un assalto a un turista tedesco a Reggio Emilia nel 2015.
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