Lunedì 30 ottobre alle 18,30 al Teatro Parenti di Milano va in scena la seconda serata del ciclo “Una grande Europa o tante piccole nazioni?” organizzato dal gruppo Milano per Renew Europe, in vista del voto europeo del 2024. Tema e titolo dell’incontro: Per una politica europea delle migrazioni e dell’Africa. Poche sfide del tempo presente sono intricate come quella delle migrazioni. Poche sono così ramificate nella complessità delle questioni aperte davanti a noi, davanti all’Europa e all’Italia in particolare.
Il fenomeno migratorio è drammaticamente legato alla crisi climatica. Si pensi che alcune stime parlano, a livello globale, di spostamenti umani dovuti alla crisi climatica di 1,3 miliardi di persone nei prossimi tre decenni.

Le migrazioni hanno avuto, e hanno, un grande impatto politico sugli stati occidentali, e sono diventate arma vincente, seppur fortemente miope e strumentale, nelle mani del populismo.
Il fenomeno migratorio mette al centro della geografia politica del futuro il continente africano, con l’impressionante serie di trasformazioni che lo attraversano: estrema fragilità politica degli stati, con sequenze ripetute di colpi di stato; progressiva estensione di forme tossiche di controllo politico, come quelle jihadiste, di signori della guerra, o di giunte militari. Tutto questo spesso favorito dall’influenza russa e cinese, non certo paladine dell’insediamento di istituzioni democratiche. Per non parlare della crescita demografica impetuosa (1,7 miliardi di abitanti oggi; 2,5 miliardi nel 2050) del fortissimo gap di PIL pro-capite con la vicina Europa, e delle derive climatiche estreme del continente.
Se però allarghiamo lo sguardo agli indicatori demografici di casa nostra, che parlano di 1,5 milioni di calo della popolazione in Italia negli ultimi dieci anni (cinque milioni in meno nella UE) e di un fabbisogno europeo stimato per i prossimi anni di 20 milioni di lavoratori stranieri, allora si capisce che il tema delle migrazioni non può continuare ad essere trattato e raccontato come emergenza sbarchi, ma deve essere assunto come fenomeno sistemico da governare, partendo dagli accordi coi paesi di origine fino alle politiche di integrazione, e che il processo presenterà grandi difficoltà da gestire, ma anche grandi opportunità strategiche. Migrazioni e partnership politica Africa-Europa sono quindi un binomio non scindibile.

E solamente l’Europa può assumere la regia e la sovranità su questo processo, lungo e difficile, perché è evidente a chiunque che i singoli stati non ne avrebbero la forza.
Attorno a questi spunti si confronteranno tra loro al Parenti Stefano Allievi, professore ordinario di sociologia all’università di Padova e autore del recente saggio “Governare le migrazioni”; Tito Boeri, economista e professore alla Bocconi, già presidente dell’INPS; Maria Grazia Santini, già Dirigente Superiore di Pubblica Sicurezza a Milano; Emanuele Ricifari, questore di Agrigento, in prima linea sul teatro degli sbarchi di Lampedusa e delle coste siciliane; e Dragos Tudorache, membro del Parlamento Europeo.