Fantasia, creatività e dolcezza sono soltanto alcune delle caratteristiche che contraddistinguono il Carnevale dalle altre festività. Le maschere, i travestimenti e la gioiosità dei colori rendono questa celebrazione unica non soltanto nei festeggiamenti ma anche e soprattutto nella tradizione culinaria. Sebbene le antiche ricette gastronomiche vengono trasmesse nel corso delle generazioni in maniera pressoché immutata, a Carnevale è concesso dare sfogo alla propria vena inventiva apportando delle variazioni.

Un esempio è sicuramente quello delle castagnole, tipica pietanza offerta dal cabaret della pasticceria italiana che è alla base della tradizione carnevalesca della nostra Penisola. Conosciute anche con il nome di favette o tortelli, le castagnole sono di tradizione propriamente romagnola, anche se è particolarmente diffuse nelle altre zone del centro-Nord come Veneto, Lombardia, Liguria, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria fino ad estendersi in Campania, Puglia e tutto il centro-Sud, mettendo d’accordo proprio tutti, dai grandi e ai più piccini.

LA RICETTA – Di origini molto antiche, la ricetta delle castagnole, come spesso accade con i cibi della tradizione, nel corso del tempo ha subito varie modifiche e adattamenti. Infatti, nell’archivio di Stato della città di Viterbo Italo Arieti ha ritrovato un manoscritto risalente al periodo del Settecento con quattro versioni differenti. Contrariamente a come vengono di solito gustate oggi, al principio le castagnole non venivano fritte ma la versione originale prevedeva la loro cottura al forno, molto utilizzata anche ai nostri giorni per una versione più leggera. Una delle qualità, però, rimasta invariata è la sua forma tonda e morbida che richiama quella delle castagne, da cui appunto prendono il nome.

Gli ingredienti di base sono molto semplici: uova, zucchero, farina, burro, lievito e scorze di arancia (o limone) è tutto ciò che serve per ricreare una ricetta originale in fede alla tradizione. Il segreto sta nell’amalgamare gli ingredienti in modo da non svigorire l’impasto ma renderlo soffice e compatto. In questa maniera, il composto che otterremo sarà abbastanza morbido e liscio per ricavare dei cordoncini di impasto, i quali a loro volta vengono tagliati a pezzetti fino a formare la tipica forma a pallina. Se fritte, è consigliabile cuocerle a fiamma bassa fino a quando non otterremo una impanatura ben dorata tale da renderle croccanti fuori e morbide all’interno. Mentre se cotte in forno, per ottenere lo stesso risultato, è preferibile tenere una temperatura di 200° per 15 massimo 20 minuti.

Come accennato, anche se gli ingredienti per l’impasto restano inalterati esistono delle varianti soprattutto per la farcitura. Miele, crema pasticcera e crema al cioccolato vanno per la maggiore ma anche un’aggiunta di liquori quali rum, anice, grappa e alchermes contribuiscono ad aromatizzare l’impasto e rendere le castagnole ancora più soffici. Rigorosamente cosparse di abbondante zucchero a velo.