Il giovane siciliano ricoverato dopo un viaggio a Madrid
Rientra dalle vacanze positivo al Covid, vaiolo delle scimmie e Hiv: il 36enne è il primo caso di co-infezione
È partito per le vacanze in Spagna ed è rientrato positivo al Covid, al vaiolo delle scimmie e all’Hiv. Un triste primato quello raggiunto da un 36enne siciliano ricoverato per due settimane all’Ospedale San Marco del Policlinico universitario di Catania dopo essere tornato da Madrid. Si tratterebbe del primo caso di co-infezione dei tre virus ed è al centro di studi di ricercatori britannici. Dopo 2 settimane di ricovero, il giovane, ricoverato il 5 luglio scorso, è stato dimesso in buone condizioni.
La notizia, pubblicata dal magazine medico Journal of Infection, è stata confermata dall’azienda ospedaliera del capoluogo etneo, come riporta il Corriere della Sera. Secondo quanto riportato dalla rivista, il 36enne quando è rientrato in Italia non si sentiva bene. Aveva febbre, male alla gola e alla testa e presentava l’ingrossamento dei linfonodi inguinali. Per questo si è sottoposto a tampone ed è risultato positivo al Covid. Successivamente sulle braccia del paziente sono comparse piaghe tipiche da virus Monkeypox, il vaiolo delle scimmie. Il 5 luglio scorso, dopo l’acceso al pronto soccorso, è stato quindi ricoverato posto in isolamento nell’Unità operativa complessa di Malattie infettive del San Marco.
Qui la diagnosi di covid e vaiolo delle scimmie. Il paziente sarebbe rimasto sempre in buone condizioni, con la sintomatologia tipica dei virus. Successivamente l’uomo ha dichiarato ai medici di aver avuto rapporti non protetti durante la vacanza. Per questo motivo è stato sottoposto a test per le malattie sessualmente trasmissibili e purtroppo è risultato positivo anche all’Hiv. È stato dimesso e sta seguendo le terapie antivirali per l’Hiv. Spariti i segni del vaiolo delle scimmie a cui però è risultato ancora positivo 14 giorni dopo. Un dato che, secondo i ricercatori, porta a pensare che questo tipo di virus resiste nella saliva anche giorni dopo la guarigione clinica.
Secondo gli autori, lo studio evidenzia come i sintomi del vaiolo delle scimmie e del Covid-19 possano sovrapporsi e ricorda l’importanza di eseguire indagini approfondite per fare una diagnosi corretta. In più, si legge nell’articolo, questo caso suggerirebbe che la modalità di trasmissione predominante per il vaiolo delle scimmie potrebbe essere quella sessuale.
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