Rocco Siffredi, il noto attore pornografico, sarebbe positivo al Coronavirus. Ad annunciare l’indiscrezione è stato il sito Dagospia, scrivendo che anche moglie e figli, autista e donna di servizio si sarebbero contagiati.

L’attore si trova attualmente a Budapest, ma la settimana scorsa era a Roma per lavorare alla sceneggiatura della sua serie autobiografica. Non sono tuttavia pervenute conferme da parte dell’interessato e nemmeno si conoscono le condizioni di salute, sue e dei suoi congiunti.

Ieri per Siffredi è stata una giornata di riconoscimenti. Si è infatti aggiudicato due premi alla terza edizione del festival cinematografico dell’industria dell’intrattenimento per adulti di Berlino. Si chiama Xbiz Europa Awards 2020 e Siffredi si è aggiudicato con il suo nuovo film a luci rosse My Name is Zaawaadi due statuette come Movie of the Year e Best sex scene, entrambi nella categoria dove il film era candidato. Il film affronta il tema dell’emigrazione: si tratta di un viaggio di metaforica liberazione sessuale che affronta la protagonista Zaawaadi, una 31enne keniana, che intraprende il grande viaggio in Europa per aiutare finanziariamente la sua famiglia. Il film racconta il suo percorso di evoluzione personale che la porta a sperimentare nuove facce dell’erotismo.

Siffredi è tra i personaggi dello spettacolo che si è impegnato a diffondere e invocare il senso di responsabilità di tutti per la lotta al covid. “Ho utilizzato una chiave ironica perché sdrammatizzare è importante ma bisogna allo stesso tempo far capire che non si tratta di un gioco”, aveva detto, e sul mercato pornografico ai tempi del Coronavirus aveva detto: “È assurdo che non abbia ancora avuto uno stop. Da circa due mesi, cioè da quando è iniziata questa emergenza, io non giro più. Ma l’industria del porno non ha fatto lo stesso, stranamente. Non si è fermata l’Europa in generale, non si sono fermate Budapest, Praga, Parigi. Tutti gli attori continuano a girare”.

Avatar photo

Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.