Uno scatolone contenete 6 chili di droga, è volato giù dal settimo piano di un appartamento in viale Torre Maura a Roma. A gettare lo stupefacente nel vano tentativo di scampare al controllo degli agenti della polizia del commissariato Appio è stato un gruppo di 4 spacciatori poi arrestati.

Spacciatori in taxi: pedinati dalle forze dell’ordine

L’operazione da parte degli investigatori è scattata quando uno dei quattro uomini  è stato notato arrivare a bordo del suo taxi in Viale di Torre Maura, come se fosse in attesa di qualcuno. Infatti, poco dopo, è giunta un’altra delle persone pedinate la quale, dopo essere salita a bordo del taxi, ha indicato la destinazione.

I due, percorsi pochi metri, si sono fermati e sono stati quindi raggiunti da una terza persona in possesso di una voluminosa busta di colore nero – all’interno della quale gli agenti hanno più tardi rinvenuto un chilo di hashish e sigarette elettroniche al thc, il principio attivo di marijuana e hashish, che puo’ arrivare a dare gli stessi effetti di uno spinello.

Appena le due persone a bordo del taxi sono scese, allontanandosi all’interno di un edificio, i poliziotti sono intervenuti fermando ed identificando l’uomo alla guida del taxi e recuperando la busta nera all’interno dell’autovettura.

Prima del controllo lanciano giù lo scatolone

Appena i carabinieri hanno individuato l’appartamento utilizzato come base di spaccio, contestualmente, dall’interno, vistisi ormai scoperti, al fine di sbarazzarsi dello stupefacente, gli spacciatori hanno lanciato lo scatolone dalla finestra.

All’interno c’erano 58 panetti di hashish per un peso di quasi 6 chili, oltre a 35 “svapo pen” contenenti cannabis, 20 buste gialle per le spedizioni postali, 3 bilancini di precisione ed ulteriori frammenti di hashish. Rinvenuto ulteriore stupefacente anche a seguito di perquisizione all’interno dell’appartamento interessato.

Il Qr code utilizzato per vendere la droga sul web

Durante le indagini è emerso che le etichette poste sui contenitori utilizzati per i panetti di hashish, rinvenuti sia a bordo del taxi che nello scatolone, riportavano lo stesso “Qr code” che, scannerizzato, riconduceva ad un app di messaggistica dove veniva pubblicizzata la vendita di varie sostanze stupefacenti.

Da uno dei cellulari sequestrati si evince un’attività di spaccio eseguito a mezzo web, avvalendosi inoltre di spedizioni di stupefacenti su tutto il territorio nazionale.

Redazione

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