E’ sul tetto del palazzo di sei piani del comune di Giugliano, seduto sul cornicione di marmo e minaccia di farla finita. Ha lo sguardo rivolto solo verso il basso, in cerca di un motivo di vita. O di morte. Attorno a lui tanta gente. In strada decine di curiosi preoccupati, le fotocamere dei cellulari tutte puntate in alto. E’ la storia di  un uomo che nelle scorse ore ha minacciato di farla finita ma è stato salvato dall’abbraccio dei carabinieri, bravi a creare un dialogo con lui e, minuto dopo minuto, a conquistarne la fiducia.

Mentre nel piazzale degli uffici comunali del popoloso comune in provincia di Napoli sono presenti numerose persone che urlano e provano a far desistere l’uomo dal gesto autolesionista, sulla terrazza ci sono due carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano in Campania. Tra loro e l’uomo solo qualche metro di distanza. Sanno che una mossa falsa potrebbe spegnere l’ultimo barlume di lucidità e spingerlo a sfidare la gravità. Così attendono. Uno dei due lo distrae, prova a tranquillizzarlo, a creare un dialogo. L’altro lo aggira silenziosamente, approfittando del fatto che qualcuno sta intrattenendo quell’uomo al telefono.

Poi arriva il momento dell’intervento. L’uomo si volta alla sua sinistra, porge lo smartphone al militare con cui aveva parlato. L’altro gli si avvicina, lo agguanta e insieme al collega lo trascina al sicuro. Entrambi non smettono di stringerlo, perché è in quei secondi che la disperazione si trasforma in consapevolezza. Si è grati per aver avuto un’altra possibilità, con se stessi e con chi ha messo la propria vita davanti a quella degli altri.

L’uomo scoppia in un pianto dirompente. Abbraccia i carabinieri, non li lascia più andare. E’ in salvo ed è ora nelle mani di specialisti che si assicureranno che le sue condizioni migliorino.

Redazione

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