C’è un’Italia che sta tornando a crescere, che batte le previsioni e supera le aspettative. Il primo trimestre del 2023 è migliore delle attese. Il nostro livello del PIL è superiore del 2,5% rispetto a quello del quarto trimestre del 2019 recuperando i livelli pre-pandemia e facendo meglio di altri paesi. Un risultato che è frutto della resilienza delle imprese del terziario e della loro capacità di reazione, ma anche della collaborazione tra buone politiche pubbliche e iniziativa privata.

Restano, però – come ha ricordato il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli nella sua relazione durante l’assemblea pubblica di mercoledì 7 giugno a Roma – ancora indietro i consumi che, nella media dello scorso anno, risultano inferiori di circa venti miliardi di euro rispetto al 2019. E i consumi rallentano a causa dell’inflazione, che erode il potere d’acquisto.
La crescita degli occupati nel 2022, rispetto al 2020, è stata di quasi un milione e 800mila unità. E per il 76,4% è merito delle imprese del terziario, un settore tra i più colpiti dalle crisi che si sono susseguite negli ultimi anni ma in grado di dare ampio spazio per nuova occupazione. È proprio il terziario di mercato che sta vivendo una continua carenza di personale.

A livello nazionale, nel turismo e nel commercio, mancano rispetto allo scorso anno, circa 480 mila lavoratori. E per oltre il 40 per cento, vi è un concreto rischio che la domanda non possa essere soddisfatta, soprattutto per la mancanza di competenze. Un fenomeno che sul territorio milanese si è aggravato rispetto a un anno fa. Dalle elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza su un sondaggio diffuso tra le imprese, se nel 2022 il 58% delle imprese del terziario prevedeva nuove assunzioni, ma 8 su 10 non trovavano personale, oggi il 78% ha in previsione nuove assunzioni, ma quasi 9 imprese su 10 hanno difficoltà nel reperire personale.

Sono dati che ci confermano quanto negli ultimi quattro anni il mondo del lavoro abbia subito profonde trasformazioni che hanno avuto un impatto sul ruolo delle imprese e sulle aspettative dei lavoratori che cercano sempre più libertà e crescita professionale. Per questo motivo è quantomai prioritario costruire incentivi alle assunzioni e prevedere sgravi fiscali per mettere le imprese nelle condizioni di offrire posizioni competitive e che soddisfino anche le aspirazioni dei lavoratori, soprattutto quelli più giovani. Ed è proprio sulle nuove generazioni di lavoratori che bisogna puntare per potenziare il rilancio delle imprese.

Come ha ricordato il presidente Sangalli, i Neet – quei giovani che non lavorano e che non sono inseriti in percorsi di studio o formazione – restano la vera emergenza del Paese. Anche l’Istat conferma che in Italia la misura del fenomeno ha raggiunto i primi posti tra gli Stati europei con un numero di Neet pari 5.745.000 a marzo 2023. Il nostro compito è ridare appeal a quelle professioni verso cui i giovani hanno perso interesse perché spesso descritte come faticose e scomode. Ecco perché è importante puntare sempre di più sulle scuole di formazione professionale che garantiscono un inserimento qualificato nel mondo del lavoro grazie allo stretto raccordo con le imprese.

In Lombardia, a tre anni dal completamento del percorso formativo, l’80% dei diplomati trova lavoro con un tasso di coerenza tra gli studi fatti e il tipo di occupazione superiore al 75%. Quella dell’occupazione non è però l’unica criticità che il mondo delle imprese del terziario sta vivendo, il crescente rincaro dei costi di gestione sta mettendo a rischio molte attività. Milano corre veloce, lo abbiamo toccato spesso con mano, ma dobbiamo lavorare per trovare soluzioni affinché tutti possano correre alla stessa velocità, tutelando e dando gli strumenti a chi vuole essere parte di questa crescita e soprattutto a chi, in questi anni difficili ha tenuto duro e aiutato la città a rialzarsi.

Il commercio nelle città ha un grande valore, non solo economico ma soprattutto sociale e per questo va salvaguardato e sostenuto da tutte le forze pubbliche e private. Un anno fa con il Comune di Milano abbiamo firmato il “Patto per il Lavoro” insieme ai sindacati ed altre associazioni di categoria per costruire un modello per il lavoro del futuro che sappia conciliare al meglio sviluppo professionale e vita privata. In questo progetto, alla luce delle difficoltà in cui molti lavoratori del terziario si ritrovano a causa del carovita, insieme ai sindacati di categoria è stato studiato un sostegno concreto per le spese d’affitto di queste categorie. Grazie a un accordo tra Confcommercio Milano – con Epam, l’Associazione dei pubblici esercizi – e le organizzazioni sindacali di categoria dei lavoratori è stato stanziato, attraverso gli enti bilaterali, un contributo di oltre 3 milioni di euro per il sostegno ai canoni di locazione residenziale per i dipendenti delle aziende. Perché è sostenendo le imprese, i lavoratori e le loro famiglie si sostiene l’economia e si sostiene la ripresa.

Marco Barbieri

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