Uno schianto frontale, e probabilmente a velocità sostenuta, tra moto e monopattino elettrico ha provocato la morte di due persone. La tragedia è avvenuta nella serata di domenica 13 febbraio a Trezzano sul Naviglio, comune alle porte di Milano. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Corsico, l’incidente si è verificato intorno alle 2 in viale Leonardo da Vinci: il motociclista stava percorrendo la strada in direzione Milano quando si è scontrato frontalmente con un uomo a bordo del monopattino che stava attraversando la strada. Per quest’ultimo, un 39enne di nazionalità marocchina, non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo dopo un volo di diversi metri in seguito al violento impatto.

Il motociclista, un uomo di 61 anni di nazionalità italiana, è stato soccorso e trasportato in elisoccorso all’ospedale Niguarda di Milano dove è arrivato in condizioni disperate. Nonostante l’intervento dei sanitari, è deceduto nella mattinata di lunedì 15 febbraio in seguito ai gravi traumi riportati. Le indagini, condotte dai carabinieri, dovranno accertare l’esatta dinamica del drammatico incidente. Al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza per chiarire meglio le origini dello schianto costato la vita ai due conducenti.

“Ad oggi sono 14 i decessi e decine i feriti con gli utenti dei monopattini sempre più coinvolti in sinistri, come emerge dall’Osservatorio dell’Asaps, l’Associazione sostenitori Amici della Polizia stradale” commenta Toni Purcaro, presidente Dekra Italia, società di consulenza che affianca anche aziende leader nei settori della mobilità. I monopattini elettrici continuano ad essere un “pericolo e il rischio di essere coinvolti in un incidente stradale resta, purtroppo, ancora molto alto”.

“Le nuove regole, entrate in vigore di recente con le modifiche apportate al Codice della strada, evidentemente non bastano per garantire la necessaria sicurezza, il governo ne prenda atto, occorrono modifiche e integrazioni”, prosegue Purcaro. Come Dekra “riteniamo fondamentale, ad esempio, l’uso del casco per ridurre e/o evitare traumi, valutare nuovi limiti sulla velocità, creare parcheggi dedicati, inserire una assicurazione obbligatoria e sostenere una formazione professionale adeguata per chi decide di muoversi con i miniveicoli elettrici“, spiega.

“Bisogna, poi – sottolinea -, contenere i difetti dell’infrastruttura stradale, non proprio adatta per la circolazione e la fruibilità della mobilità leggera, pensare a una corretta omologazione e manutenzione dei mezzi e migliorare la visibilità notturna attraverso l’impiego di appositi indumenti riflettenti. La sicurezza stradale globale, tema inserito nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, è ormai centrale quando si parla di mobilità sostenibile”, conclude.

Redazione

Autore