Il 19enne frequenta il Liceo Cavour di Roma
“Sono un ragazzo ma a scuola mi chiamano Anna”, la battaglia di Andrea che lotta per la “carriera alias”

Il suo nome è Andrea, ma sul registro scolastico viene ancora indicato con il nome di battesimo Anna. E’ l’umiliazione che ogni giorno vive sulla sua pelle il ragazzo trasngender di 19 anni, che frequenta il Liceo scientifico statale Camillo Cavour, con affaccio sul Colosseo.
Nell’istituto romano Andrea è persino impossibilitato ad accedere al bagno dei maschi, dal momento che la scuola non ha adottato la “carriera alias”, un particolare sistema per il quale ogni studente e studentessa transessuale possa sentirsi libero e libera di esprimere la sua identità di genere all’interno delle mura scolastiche. Ma, soprattutto, il provvedimento prevede il riconoscimento di un’identità differente collegata all’identità anagrafica, valida solo all’interno della scuola, e che permetta allo studente o alla studentessa in transizione di genere di poter frequentare l’istituto in modo inclusivo e nel rispetto della nuova identità scelta.
Il modello della “carriera alias” è già prassi in alcune scuole del Lazio. Ma non lo è nel liceo frequentato da Andrea. Il 19enne, stanco della condizione che vive ogni giorno, ha denunciato con un video su Instagram la mancata adozione del provvedimento.
“Sono un ragazzo trans che deve avere pazienza, sono una persona troppo femminile perché mi diano del maschile, devo ringraziare perché mi hanno concesso la possibilità di dire cosa succede senza essere ascoltato”, esordisce Andrea nel video che sta facendo il giro del web. “Devo andare incontro a questo sistema per cui evidentemente sono troppo sforzo ma in fondo si sa che “se fai da apri pista ti rodi il fegato”. Questo è ciò che mi è stato detto, la mia situazione è una “faccenda”, non sono più una persona quindi?”, aggiunge. E poi chiosa, puntando il dito su chi vorrebbe far cadere nel silenzio una condizione opprimente in cui si trovano tanti ragazze e ragazzi.”Zitto non ci sto, è una vita che sopporto tutto questo in silenzio. Sono una tra le tante persone che non vengono ascoltate ed ho bisogno di aiuto per far capire a questo sistema che io esisto, i trans esistono”, afferma Andrea che invita a condividere il messaggio.
Il ragazzo finalmente ha potuto utilizzare il bagno maschile della scuola solo qualche giorno fa, quando l’istituto è stato occupato dagli studenti e si è unito alle altre scuole nell’ondata di protesta dei licei capitolini.
Come riportato da Repubblica, Andrea ha avuto un colloquio il 30 novembre scorso con la dirigente scolastica, la quale ha sottolineato che bisogna ancora attendere: “Non sono né a favore né contraria all’istituzione della carriera alias – spiega la dirigente, Claudia Sabatano – . Per me sono sovrani gli organi deliberanti: il collegio dei docenti e il consiglio d’istituto, appena rieletto. Certamente non ostacolo la discussione, il mio ruolo è assicurare che tutti si esprimano democraticamente. Se il Cavour è pronto alla carriera alias? Lo è come il resto del mondo: in parte. Alcuni sì, altri meno. Vedremo se il consiglio d’istituto accetterà di sentire il ragazzo in una audizione”.
Adesso Andrea lotta affinché in tutte le scuole venga adottato questo modello che consente di riconoscere un profilo alternativo e temporaneo a chi è in fase di transizione di genere.
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